Vestina Gas: PCA, “vendere tutte le quote per evitare il dissesto”

PENNE – “E’ necessario vendere tutte le quote del Comune di Penne detenute nella Vestina Gas Srl, pari al 57% per un valore economico stimato di oltre 7 milioni di euro, per salvare l’ente vestino dal dissesto finanziario. Non ci sono altre strade, il tempo è scaduto. Basta operazioni perditempo che non portano da nessuna parte”.

Lo affermano Emidio Camplese e Gilberto Petrucci componenti del movimento civico “Penne Città Aperta” in merito alla vendita del 6% delle quote azionarie detenute dal Comune di Penne nella società pubblica “Vestina Gas Srl”, che si occupa di commercializzare il gas. La prima asta è andata deserta e il sindaco Rocco D’Alfonso intende pubblicare una seconda, ipotizzando la riduzione del numero di azioni. “Esperire un’altra asta pubblica con le stesse condizioni o, addirittura, con un valore economico inferiore, sarebbe opinabile sul piano giuridico e improduttivo sul piano contabile; peraltro, è bene ricordare che il bando di vendita non prevede la possibilità di stabilire un ribasso d’asta né abbiamo un regolamento comunale che disciplina, in subordine, la cessione di quote di partecipazione nelle società commerciali come accade, invece, per le alienazioni di immobili. Sul piatto abbiamo disponibili 7 milioni e mezzo di euro (stima effettuata dal perito-commercialista Toni Di Nino) che aiuterebbero, almeno in questa fase, a evitare il dissesto al Comune di Penne: è l’unica ricetta possibile. Vogliamo ricordare a sindaco e giunta – aggiungono Camplese e Petrucci – che, una eventuale cessione perfezionata al di sotto dell’importo di 705.401 euro, comporterebbe, come conseguenza immediata, uno squilibrio finanziario del bilancio 2015, con le relative applicazioni di sanzioni previste dal Testo Unico degli enti locali. Ci preme osservare che solo la vendita di tutte le quote renderebbe più appetibile l’offerta commerciale sul mercato. Come movimento civico “Penne Città Aperta” siamo disponibili a un sereno confronto sul piano amministrativo per aiutare la maggioranza, oggi in evidente stato di insufficienza respiratoria, a tracciare – concludono Camplese e Petrucci – una strategia politica per salvare il Comune di Penne dal dissesto finanziario”.

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