“Ci interessa ancora fare la nuova Pescara? Perché serve?”: ruota attorno a questi due interrogativi di fondo la riunione che il circolo tematico del PD Nuova Pescara terrà lunedì 29 luglio alle ore
17:30 nell’officina dell’on. Luciano Dalfonso in via dei Marrucini 7/9.
“Il 2027 è vicino – spiega D’Alfonso – mancano appena 30 mesi, un lasso di tempo idoneo per pensare le cose giuste, condividerle e renderle agenda di priorità. Dobbiamo offrire una piattaforma
di rilettura della città con una proposta di realtà, capace effettivamente di presentarsi migliore e con una classe dirigente che abbia tutte le caratteristiche per essere percepita volenterosa, ritenuta
affidabile con gli impegni presi e da mantenere”.
“Per queste ragioni – prosegue il deputato dem – ho voluto facilitare una sorta di autoconvocazione nei confronti di tutti coloro i quali, in questi anni, hanno dimostrato vicinanza rispetto alla nostra idea di città e al metodo che una città deve conservare dentro di sé e collocare in esercizio nei momenti dovuti. Sarà l’occasione per aprire una specie di sinodo di tutti coloro i quali hanno voglia di proporre, suggerire, analizzare, rappresentare ed evidenziare a favore del cantiere di questi mesi che ci distanziano dal 2027 e dai cinque anni successivi”.
D’Alfonso conclude: “Vogliamo anche chiedere un grande contributo: segnalare le persone socialmente interessanti, senza trascurare nessuno, persone alle quali chiedere di unirsi con motivazione piena al cantiere di tutti. Deve finire la tristezza di candidature impedite per facilitare la raccolta dei propri voti. Dobbiamo puntare a 300 candidabilità tra le quali scegliere i migliori e attivare un grande cantiere convincente”.
Questo l’ordine del giorno provvisorio della riunione:
1. Rilettura della città: che cos’è Pescara? Cosa è diventata? Cosa deve essere? C’erano 5.600 attività commerciali in passato, adesso ne abbiamo perse oltre il 10% e un altro 10% vive in sofferenza.
2. Pescara continua a essere una città delle libere professioni, ma senza il vigore degli anni passati.
3. Pescara è una città del tempo libero e della creatività, ma occorre capire meglio quali sono le strutture capaci di aiutarla a essere tale.
4. È una città nella quale il diritto alla cura e il diritto alla salute sono messi in discussione da una domanda eccessiva che riguarda la nostra ospedalità principale. Le strutture territoriali vanno recuperate e rilanciate.la diagnostica deve essere un diritto scontato.
5. La solitudine degli anziani che sono oltre 35.000 è una delle priorità della nostra agenda. Come aiutarli?
6. I nuovi poveri di questa città vengono dalla piccola borghesia: in gran parte vengono dal superamento della dimensione familiare o dall’esaurimento dei legami familiari. Oggi anche per separarsi e divorziare occorre essere ricchi.
7. I cittadini nuovi a Pescara sono 12.000. Questo è il dato presentato dalla Caritas. In questa città va costruito un nuovo contratto tra cittadini e amministrazione. Deve essere facile interpretare il proprio progetto di vita e realizzarlo. Accade questo?
8. Sulla Carta degli aiuti a finalità regionale si è fatto un grande pasticcio. Dove serve creare felicità, flessibilità, convenienze per aiutare le attività a ripartire? Dove possiamo concepire una Zona Economica Speciale della città?
9. Quali sono le grandi infrastrutture occorrenti? Che rapporto vogliamo instaurare con il fiume? Come possiamo aiutare le iniziative di solidarietà?
10. Dove vanno localizzate le scuole per consentire ai nonni e alle mamme di accompagnare e riprendere i bambini