SEMPRONI: SIAMO LONTANI DAI DUE PARTITI DELL’ACQUA

E’ un nutrito gruppo quello degli aspiranti amministratori dell’Aca, l’azienda consortile acquedottistica. Sono 69 le domande pervenute, due sono arrivate al protocollo oltre il termine fissato alle 12 di ieri: i curricula saranno pubblicati da oggi sul sito web della società tutta pubblica.

L’Aca sarà gestita da un consiglio di amministrazione di tre membri, e a quali costi, o da un amministratore unico?Con l’entrata in vigore del decreto legislativo Madia sulle società partecipate, la soluzione giuridicamente più vicina alla realtà sarebbe proprio la seconda. Lo deciderà in ogni caso, assumendosene tutte le responsabilità, l’assemblea dei 64 sindaci del Pescarese, del Chietino e del Teramano, cioè di quei Comuni soci, convocata per il 7 ottobre alle 8,30 in prima convocazione o il giorno dopo, alle 10, in seconda, sempre nella sede della Confindustria, a Pescara. All’ordine del giorno, anche la decisione sul compenso che andrà erogato a chi avrà l’onere di amministrare l’Aca. Il collegio sindacale, che attualmente sta gestendo l’azienda pubblica dopo le dimissioni dell’avvocato Vincenzo Di Baldassarre da amministratore unico in seguito alle polemiche della passata assemblea, farà delle comunicazioni ai primi cittadini. La politica comunque è in moto perpetuo. Mario Semproni non ci sta a passare per un opportunista della politica e chiarisce le sue scelte recenti sull’Aca (voto contro la conferma dell’amministratore unico ed a favore dell’insediamento di un triumvirato in consiglio), per avere poi dal governo regionale un premio sulla sanità (è stato appena rinviato a tempo indeterminato dalla Asl il declassamento dell’ospedale vestino, e quello di Popoli). Il sindaco di Penne interviene così sugli ultimi retroscena e sulle illazioni che lo tirano in ballo: si è parlato di un suo filo diretto con il ministro della salute Beatrice Lorenzin e di un collegamento privilegiato creato pro ospedale con il presidente dell’Abruzzo e commissario alla sanità, Luciano D’Alfonso. Sostiene Semproni:“Il nostro voto espresso all’Aca non è stato il frutto di un compromesso politico o personale del sindaco, come qualcuno continua a rappresentare nell’opinione pubblica. La nostra maggioranza è civica ed orienta le sue decisioni soltanto verso la soluzione dei problemi di Penne senza tener conto del colore politico, rispondendo solo ai cittadini. Abbiamo apprezzato l’operato dell’ex amministratore unico dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre, votando ad agosto il suo bilancio, perché ha azionato interventi giusti che hanno impedito alla società pubblica di fallire”. Ma è assai significativo il passaggio sugli schieramenti politici che il sindaco pennese fa sull’acqua. “Per quanto riguarda le procedure tecniche, necessarie per il rinnovo degli organismi, procedura peraltro molto articolata e cervellotica- puntualizza il primo cittadino- abbiamo assunto un’altra posizione che non significa essere schierati contro Lorenzo Sospiri e Donato Di Matteo o a favore del presidente Luciano D’Alfonso e dell’altra parte del Pd”. Quindi, il futuro dell’ospedale San Massimo contro il cui ridimensionamento a ospedale di zona disagiata fra qualche giorno sarà discusso un ricorso al Tar del Comune. Ancora Semproni:”Per quanto riguarda il tema della sanità vestina, mi chiedo: c’è un divieto che impedisce al sindaco di Penne di incontrare il presidente della Regione per tutelare gli interessi del territorio? E’ come se al primo cittadino del Pd di Milano venisse proibito di incontrare il presidente della Lombardia, il leghista Roberto Maroni. Per me la vicenda è chiusa”.

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