Riflettendo sul Pd di lotta (alla stampa) e di governo

Comune di Penne
Comune di Penne

PENNE – Non è per polemizzare con il partito democratico, che può naturalmente pensare e scrivere ciò che vuole, ci mancherebbe. Però allo stesso modo i democratici dovrebbero sapere che i giornali pensano e scrivono ciò che vogliono, quando vogliono e come vogliono. La libertà di parola per un giornale soprattutto è ancora un diritto, oltre che un dovere, nè bisogna chiedere autorizzazioni di sorta al Pd nè ad altri.

Il Pd, come è noto, a Penne è un partito che da qualche anno riunisce in sè chi ha governato per oltre un ventennio. Accompagnandosi una volta con i socialisti, un’altra con la sinistra, un’altra con un pò di destra: ma le anime del Pd hanno fatto di Penne, grazie al consenso ricevuto naturalmente, ciò che hanno voluto. E probabilmente non può sfuggire che non tutto, o ben poco dipende dai punti di vista, sia andato per il verso giusto, se è vero come è vero che la città vive un periodo di amaro declino nonostante sia uno dei Borghi più belli d’Italia come Abbateggio del resto. Certo, c’è la crisi globale, c’è stato il governo Berlusconi, ma anche quelli Prodi, D’Alema, Ciampi, Amato. Ma c’è stato soprattutto un governo locale del territorio che ha lasciato un pò a desiderare. Se Penne ha problemi così seri al Comune, forse il Pd potrebbe saperne le ragioni. E poi sinceramente da un lato il governo comunale di oggi si sforza di dire che il dissesto attuale è colpa di altri (cioè delle varie facce del Pd che negli anni ha assunto, prima del 2007), quindi si legge sul sito del Pd che sull’ospedale ci sono problemi, come ce ne sono, ma il democratico sindaco D’Alfonso li vede meno degli altri, dando pubblicamente merito alle strategie di rilancio del manager Asl D’Amario. Insomma, cari democratici, sforzatevi maggiormente di analizzare seriamente fatti, personaggi e circostanze, collegandoli al passato perchè c’è sempre un passaggio di consegne nel segno di una continuità gestionale, siate più coerenti, lasciate stare i giornali, continuate a dire la vostra quando e come volete. Ma la realtà pennese, Lacerba senza apostrofo, la conosce da vicino, molto da vicino. Davvero. Se non altro perchè parlano le carte, gli atti del Comune che non sono le parole di chi lo rappresenta pro tempore. Che, come si sa, passa e lascia dietro di sè oneri ed onori, oltre che danni. Ne abbiamo viste tante. E tante ancora ne dovremo vedere, noi e voi soprattutto del Pd: partito di governo (cittadino) e di lotta (alla stampa).

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