PUZZA DI PRELAZIONE IN VESTINA GAS

La cessione c’è, ora è scattato il termine per far valere il diritto di prelazione. La Levigas spa e il Comune di Loreto Aprutino, soci di minoranza della Vestina Gas srl, società mista, possono rilevare il 56% messo in vendita dai Comuni di Penne e di Collecorvino e rilevato dai vicentini di AIM Energy srl.

Ormai è questione di giorni: entro i 45 canonici per sapere chi ha comprato la srl. Il Comune di Loreto Aprutino (detiene il 32%) intende invece mantenere la partecipazione, nonostante la legge Madia (che ne obbliga la dismissione), gli utili risicati della srl mista (88 mila euro registrati nel 2017) e la pesante perdita registrata nell’esercizio 2016 con tutto ciò che ha comportato a causa della svalutazione dei crediti aziendali. Non solo. Il socio privato, i milanesi di Levigas Spa (con il 12%), aveva proposto all’assemblea, nel settembre 2017, un piano industriale che puntasse in primis alla ricapitalizzazione della società con una iniezione di risorse fresche per 500 mila euro allo scopo di tentare di migliorare l’operatività aziendale. La proposta di acquisto presentata dalla società AIM Energy Srl di Vicenza, già nel dicembre 2017, era stata secretata dal Comune che pertanto l’ha sottratta alla vista dei consiglieri comunali che in sede di consiglio non l’hanno potuta valutare al meglio. Polemiche: in un manifesto il circolo pennese del Pd ha gridato allo scandalo scrivendo di “vendite farlocche” e di opacità nella procedura. E’ intervenuto il prefetto di Pescara, sollecitato dal consigliere Emidio Camplese (eletto nella maggioranza, è ora esponente critico di un monogruppo), che ha bacchettato il sindaco Mario Semproni; questi si è difeso parlando della necessità dell’assoluta riservatezza dell’operazione che presenta risvolti economici e politici assai delicati. La proposta veneta accettata dal blocco Penne-Collecorvino prevede un investimento da parte della multi-utility del Comune di Vicenza di quasi 3 milioni 850 mila euro per rilevare il 56% delle partecipazioni, cioè 500 euro (enterprise value) a contratto (la srl ne conta ben 12.500); a tutto ciò si aggiungono i 60 euro per il premio di maggioranza in base ad ogni singolo contratto presente al momento della imminente chiusura dell’operazione di compravendita delle quote. AIM Energy Srl si impegna a pagare le spese (100 mila euro) per l’advisor legale, vale a dire lo studio legale Brancadoro-Mirabile come previsto dal quadro economico della gara. Al Comune di Penne andrebbero poco più di 3 milioni di euro, 700 mila euro a Collecorvino. L’operazione comporta anche l’assunzione del personale (somministrato dalla società basata a Penne, Tecnoservice Srl) e la presentazione di un piano di marketing con cui la nuova Vestina Gas srl intende aggredire il mercato della costa. Si tratta adesso di capire le mosse dei soci di minoranza. ll sindaco loretese Gabriele Starinieri sarebbe intenzionato a esercitare il diritto di prelazione con l’obiettivo di incrementare la propria partecipazione in Vestina Gas Srl. Il Comune di Loreto Aprutino, come d’altronde ha palesato mettendo nero su bianco nei procedimenti giudiziari promossi contro i Comuni di Penne e Collecorvino per bloccare la vendita congiunta ritenendola illegittima, intenderebbe rilevare solo l’11%, cioè l’intero pacchetto collocato sul mercato da Collecorvino. Per Levigas Spa il momento è assai delicato e perciò si capisce l’agitazione messa in campo e tradottasi con una raffica di ricorsi. Eppure il socio milanese, entrato nel 2016 rilevando il 12% ceduto da Penne con l’acqua alla gola a causa dell’esborso coatto nei confronti degli eredi Cutilli per un esproprio mai pagato, risulta fornitore del gas alla srl mista. Ma comunque rischia di trovarsi con un pacchetto di quote privo di valore se non esercitasse il diritto di prelazione. Nel settembre 2017, come ricorda anche il Pd pennese senza esporre le cifre, provò ad offrire al Comune di Penne 891 mila euro per l’acquisto del 40% della partecipazione: un’offerta che però non sarebbe stata accettata dagli amministratori pennesi poiché ritenuta non in linea rispetto al valore di mercato delle quote e per non svalutare più di tanto, in questo caso, il valore commerciale delle partecipazioni in mano agli altri soci pubblici (Collecorvino e Loreto). Dunque, Loreto vorrebbe comprare disgiuntamente l’11%. A questo punto, comunque, sia Levigas sia il Comune di Loreto attraverso le loro iniziative hanno espresso la volontà di acquistare le quote, esercitando il diritto di prelazione. Ma per farlo, non bastano più le intenzioni messe nero su bianco: devono sborsare quanto pattuito dagli enti locali venditori con i vicentini. E’ una somma assai significativa, qualora l’operazione non subisse battute d’arresto giudiziarie. Di contro, i sindaci Mario Semproni ed Antonio Zaffiri non accetterebbero un ruolo di difesa passiva: intendono attaccare, promuovendo un esposto alla procura della Corte dei Conti in seguito ai numerosi ricorsi, ben 13, spediti da Levigas Spa e dal Comune di Loreto, sia al Tar sia al Tribunale delle imprese. I due primi cittadini sono orientati a valutare l’eventuale danno all’erario: a sentirli, ricorrerebbe l’ipotesi di “annacquamento” del prezzo di vendita poiché Loreto e Levigas hanno palesato l’intenzione di acquistare le partecipazioni. Un secondo esposto, infine, investirebbe la posizione di Tecnoservice Srl in merito al procedimento penale aperto dalla procura della Repubblica di Pescara e che approderà in tribunale per l’avvio del dibattimento il 15 ottobre: alla sbarra, Paride Peretti, Luciano Palma, Roaldo Acciavatti e il tecnico comunale pennese Piero Antonacci con accuse varie che vanno dalla truffa aggravata (per l’emissione di fatture gonfiate a danno di Vestina Gas e Sig Spa, società per le quali senza alcun appalto svolge da anni il supporto amministrativo) alla turbativa d’asta. L’indagine, condotta in poule da Finanza, carabinieri e vigili urbani, si dovrebbe concludere con un nulla di fatto: la prescrizione (che non è un’assoluzione) è virtualmente certa.     

Berardo Lupacchini

 

I FANTASTICI 4 CHE (S)VENDONO LA VESTINA GAS

Egregio Direttore

 In merito all’articolo pubblicato sull’ultimo numero cartaceo del 22 settembre 2018 dal titolo “PUZZA DI PRELAZIONE IN VESTINA GAS” desideriamo far rilevare alcune imprecisioni sulla base del contratto di compravendita delle quote della Vestina Gas pari al 56% stipulato tra il Comune di Penne, il Comune di Collecorvino e la società AIM Energy pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune di Penne allegato alla Delibera di Giunta n. 122 del 6 settembre 2018. Riteniamo che i cittadini sappiano un po’ di verità su questa triste vicenda che sta volgendo al termine e informare tutti i consiglieri comunali, soprattutto quelli di maggioranza, che sono stati tenuti completamente all’oscuro dell’offerta e soprattutto delle condizioni inaccettabili in essa contenuta considerando che la medesima è stata accettata ed il relativo contratto firmato con una semplice Delibera di Giunta che non passerà al vaglio del Consiglio Comunale.

I cittadini pertanto sappiano che la Vestina Gas, patrimonio del Comune di Penne sta per essere SVENDUTA dai Signori:

MARIO SEMPRONI – GILBERTO PETRUCCI – PINA TULLI e NUNZIO CAMPITELLI

(Il Vicesindaco Vincenzo Ferrante era assente e l’Assessore Lorenza Di Vincenzo esce prima del voto espresso in Giunta Comunale. Forse hanno avuto qualche dubbio?)

Nell’articolo in questione la Vestina Gas verrebbe ceduta a 3.850.000 euro.

FALSO nel contratto di compravendita la cifra (presunta) è pari a 3.590.000 ivi compreso di un premio di maggioranza di circa 756.000 euro (Art. 4.3 pagina 8)

Ma la cifra è solo provvisoria in quanto ci sarà da calcolare la Posizione Finanziaria Netta e bisognerà quantificare gli eventuali Indennizzi alla AIM Energy previsti nel contratto che se si verificheranno decurteranno e di molto quanto previsto. Ricordiamo che tre anni fa quando l’Amministrazione del Sindaco Rocco D’Alfonso fu costretta (Sentenza famiglia Cutilli) a vendere il 12% delle quote incassò 798.000 €senza ovviamente il premio di maggioranza. La Vestina Gas in pratica fu valutata 6.650.000 €.

Ricordiamo che alcuni attuali Consiglieri di maggioranza (Petrucci e Camplese) gridarono allo scandalo. Il Sindaco di Collecorvino Antonio Zaffiri accusò il collega di Penne di svendere la società e di svalutare la sua quota e dichiarava l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione (vedasi intervista a RAI 3 ancora presente su YouTube – oggi ha cambiato idea ed accusa l’altro suo collega di Loreto di ostacolare la vendita semplicemente perché ha presentato dei ricorsi legali per tutelare il suo patrimonio). Se dovesse concretizzarsi la vendita a 3.590.000 € (probabilità alquanto dubbia) la valutazione della Vestina Gas sarà pari a 6.299.000 €, ma se non consideriamo il premio di maggioranza arriviamo a 5.542.000 €.

Anche un bambino di due anni noterebbe che sia nel primo, che nel secondo caso, la valutazione è nettamente inferiore a quella di tre anni fa che fece gridare allo scandalo. Probabilmente è stata comunicata questa cifra, sperando che nessuno si accorgesse di questa svista. Ma non finisce qui, perche nel contratto sono previste altre condizioni che a dir poco giudichiamo inaccettabili:

 

  1. PAGAMENTO DEL PREZZO (Art. 6 comma 1 lettera a) b) c) d) e) pagina 9 e 10 del contratto)

 

Se il prezzo sarà quello previsto nel contratto di euro 3.590.000

 L’AIM ENERGY pagherà:

– Entro il 31 dicembre 2018 € 1.600.000 + € 195.000 totale: € 1.795.000

– Entro il 31 dicembre 2019: € 107.700

– Entro il 31 dicembre 2020: € 538.500

– La restante somma di € 1.061.500 verrà deposita su un conto fiduciario che sarà svincolato dopo aver accertato e saranno detratti gli eventuali indennizzi previsti nel contratto a carico dei Comuni il 31 dicembre 2024.

 

In poche parole, per chi sarà ancora in vita (speriamo tanti), sapremo solo tra sei anni quale sarà il reale prezzo di cessione delle quote di Vestina Gas.

 1.Altre condizioni contrattuali

Dopo le numerose interviste (Sindaco Antonio Zaffiri ed Assessore Gilberto Petrucci) mirate a rassicurare il mantenimento della forza lavoro in Vestina Gas, ci aspettavamo di trovare nel contratto una semplice clausola che obbligasse la società acquirente ad onorare i contratti di outsourcing in essere quanto meno sino alla naturale scadenza. Operazione semplicissima trattandosi di una trattativa privata. Invece troviamo a pagina 12 e 13 articolo 9 Adempimenti delle parti da perfezionarsi anteriormente al Closing (per i meno esperti prima della firma davanti al notaio per il passaggio delle quote quindi tali adempimenti vanno fatti dalla Vestina Gas su indicazione dei due Comuni).

I Comuni si obbligano a far si che:

a. Sia irrevocabilmente e definitivamente cessata l’efficacia del Contratto Tecnoservice ed ogni altro rapporto eventualmente in essere tra la Società (Vestina Gas) e Tecnoservice

b. La società (Vestina Gas) a seguito della risoluzione del contratto con Tecnoservice, abbia adottato tutte le misure di cui all’Allegato 9.2 b)

 Nell’Allegato 9.2 b) troviamo che i Comuni si obbligano a far si che la Società (Vestina Gas) abbia assunto con contratti di lavoro max. 6 persone “PREFERIBILMENTE” provenienti dalla Tecnoservice. Mentre per altri servizi tutt’ora svolti dalla Tecnoservice verranno stipulati contratti di outsourcing senza citare la controparte. Nel caso in cui tale condizione non dovesse verificarsi (vedere a pagina 29 del contratto articolo 18.2) i Comuni si impegnano a risarcire l’AIM Energy un importo fino ad € 700.000 nel caso di contenziosi con la Tecnoservice. Come dire all’acquirente: ho bisogno di soldi (la Legge Madia non c’entra un bel nulla) fate come volete vi faccio trovare una bella situazione pulita e sono disposto anche a darvi € 700.000 nel caso qualcosa non vada per il verso giusto.

Altri indennizzi sono previsti a carico dei Comuni, nel caso in cui dalla data del Closing e al primo anniversario della Data del Closing ed al secondo anniversario della data del closing:

1° anno: euro 315,00 per ogni cliente che sia receduto dal rapporto con Vestina Gas e sia stato acquisito da un concorrente qualificato

2° anno: euro 260,00 per ogni cliente che sia receduto dal rapporto con Vestina Gas e sia stato acquisito da un concorrente qualificato

In pratica se la Vestina Gas nei due anni successivi alla vendita dovesse perdere ad esempio 1000 clienti il primo anno e 1500 il secondo pari al 20% degli attuali clienti, i Comuni andranno incontro ad un indennizzo di altri 700.000 euro circa.

È come se il nostro Sindaco appassionato di macchine d’epoca vendesse una delle sue autovetture ma entro i due anni se si dovessero rompere il carburatore o la cinghia di distribuzione pagherà lui il meccanico. Inoltre, vi sono altri indennizzi a carico dei Comuni quantificati in euro 800.000 nel caso di esiti negativi dei contenziosi civili ed amministrativi pendenti. In pratica tutto il fondo fiduciario andrà in fumo e non verrà mai incassato anzi esso non basterà a coprire tutti gli indennizzi ed i Comuni dovranno restituire parte delle somme già incassate al 31 dicembre 2020. A che prezzo saranno cedute le quote di Vestina Gas? Forse uno degli Assessori è in grado di risponderci? Probabilmente no.

Omettiamo di descrivere le altre condizioni sottostanti il contratto riguardanti le modifiche statutarie, non perché non siano rilevanti, anzi in confronto alle modifiche statutarie operate dall’Amministrazione del Sindaco Rocco D’Alfonso (che fecero anch’esse gridare allo scandalo) sono sconcertanti ed inaccettabili e che di fatto regalano al socio privato il controllo della società. (Poi ci si lamenta che il Sindaco di Loreto Aprutino presenti ricorsi legali).

Speriamo di aver dato qualche notizia in più ai cittadini e facciamo un ultimo appello a tutti i Consiglieri Comunali, soprattutto a quelli di maggioranza che, come noi, apprendono solo ora (ricordiamo che le condizioni economiche dell’offerta sono state sempre tenute segrete) ciò la giunta comunale, coadiuvata da professionisti indipendenti (a detta loro) e pagati profumatamente, stanno mettendo in atto con la speranza che qualcuno di essi prenda finalmente coscienza ed agisca di conseguenza. Il Partito Democratico non resterà a guardare, nei limiti del dibattito politico agirà nelle sedi istituzionali, se gli verrà data l’opportunità o agirà di conseguenza.

 

                                                                                   PARTITO DEMOCRATICO- CIRCOLO DI PENNE”””

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