Nei giorni scorsi era intervenuto il Presidente del Consiglio comunale Francesco Chiarieri, per stigmatizzare la singolare coincidenza che ha visto a poche ore dall’inizio della seduta l’assessore Di Tonto (nella foto) ed altri 5 consiglieri di minoranza disertare, con giustificazioni varie, il consiglio comunale.
“Quanto accaduto – afferma il Sindaco Sandro Marinelli – rappresenta il sintomo di una patologia ricorrente nella politica pianellese, nella quale, purtroppo, si tende a perdere la consapevolezza dei ruoli e degli obiettivi che ciascun consigliere comunale deve perseguire, per far prevalere strani giochi sotterranei, che nulla hanno a che vedere con il bene della cittadinanza.
L’emergenza Covid-19 – aggiunge il primo cittadino – imporrebbe a ciascun eletto nelle istituzioni un surplus di impegno e consapevolezza poiché, mai come in questo momento, la cittadinanza si aspetta dalla politica azioni immediate, concrete e responsabili, mentre in queste ultime settimane abbiamo visto l’esatto contrario.
La riflessione mi ha indotto, pertanto, di concerto con tutti i componenti della maggioranza, ad assumere decisioni difficili, ma inevitabili, in quanto nella seconda parte della consiliatura o saremo in grado di agire con forza, lungimiranza e impegno costante, oppure non riusciremo a portare la nostra comunità fuori dalla grave crisi che ci si presenta dinanzi, visto che tutti gli indicatori segnalano per settembre, insieme alla difficoltà di riaprire le scuole e garantire i servizi pubblici, un crollo del PIL e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro che di certo non risparmierà la nostra comunità.”
“ Ho assunto la decisione di revocare le deleghe all’assessore Di Tonto – spiega il sindaco – proprio perché, da diverso tempo, non ho visto lo spirito di abnegazione e di leale collaborazione che questo difficile momento richiede, consapevole che questa decisione apre una fase di confronto politico che potrebbe anche non approdare a nuovi scenari, ma ci siamo candidati per servire la comunità e non per servirci di essa per occupare poltrone, per cui intendo rimanere al mio posto, ma solo se ci saranno le condizioni per portare avanti l’enorme lavoro che ci attende: tirare a campare non è una prospettiva che prendo in considerazione, soprattutto perché non sarebbe di aiuto alla collettività.
In queste settimane, tuttavia – conclude il primo cittadino – insieme alle cose negative, ho avuto modo di verificare come in consiglio comunale ci siano figure serie, capaci e dotate di sufficiente autonomia che potrebbero assumere la responsabilità di affrontare questa difficile sfida: riapertura delle scuole, sostegno del commercio, riduzione della pressione fiscale, completamento del P.R.G., nuove infrastrutture, lavoro, turismo, sostegno sociale alle fasce deboli sono le priorità che la politica locale è chiamata ad affrontare e risolvere, mentre sarebbe folle ed irresponsabile, per meschini interessi personali, gettare nella paralisi di un commissariamento l’intera popolazione nel momento più complicato degli ultimi 50 anni.
Ho già aperto una riflessione con alcuni consiglieri su questi temi, la maggioranza è pronta e disponibile ad un confronto serio e leale con chiunque sia animato dalla sincera volontà di rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa per la collettività, altrimenti dovremmo tutti assumere la responsabilità di non essere all’altezza del ruolo che i cittadini ci hanno assegnato, spiegando per quali ragioni sono stati abbandonati al loro destino nel momento in cui avevano più bisogno dei loro rappresentanti.”