Penne: Di Paolo (Sel), “Penne sta morendo”

PENNE – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del coordinatore cittadino di Sel, Guglielmo Di Paolo, sul tema del dissesto finanziario del Comune di Penne.

“L’amministrazione trasferisce il debito delle sue non scelte ai cittadini pennesi. C’è un Paese che sta crepando, c’è la recessione che avanza, il profilo sociale di Penne è particolarmente drammatico e bisognerebbe discutere di questo, i pennesi vogliono sapere quali sono le proposte per imboccare la strada del risanamento. Ma quando questa amministrazione si è insediata era a conoscenza di tutto. I cittadini hanno il diritto di sapere quale strada vuole percorrere il sindaco D’Alfonso e non c’è tanto tempo. Troviamo deprimente che non si veda un programma di centrosinistra ben riconoscibile. Non basta il rosso devastante con il quale si è chiuso l’ultimo bilancio, non basta il caos con il relativo aumento delle tariffe del pre/post scuola, con i nostri figli che restano al freddo, non basta la chiusura del Centro diurno degli anziani, non basta lo strascico delle perdite per i numerosi contenziosi e debiti fuori bilancio scoperti a babbo morto, non basta la mancata concretizzazione delle vendite immobiliari (tra l’altro le scelte sono state avventate), non basta la mancata realizzazione della piazza Luca da Penne con un finanziamento già vecchio di due anni per i quali si stanno già rimborsando le rate del mutuo e non basta la mancata realizzazione della ZTL anzi invece di chiudere il centro storico alle macchine al traffico veicolare stanno chiudendo le attività commerciali. No, non basta tutto questo. Adesso sono arrivate anche le cartelle pazze, alla faccia della trasparenza e del rapporto corretto con i cittadini che, ad esempio, potevano essere chiamati per tempo in comune per verificare insieme eventuali problematiche. No, invece serviva subito un ombrello aperto per ripararsi dalle troppe avventure messe in piedi in questi questi due anni da quest’amministrazione, due anni fatti non solo di scelte ma anche e soprattutto di mancate scelte che tra l’altro erano menzionate in una lettera di circa un anno fa redatta dal segretario cittadino del partito al quale il sindaco è iscritto. C’erano da tamponare troppi rischi e l’amministrazione ha scelto la strada più breve ma anche la più brutta, quella della mancata trasparenza ed anche quella più subdola: quella di non comunicare con i concittadini per risolvere insieme eventuali anomalie. Insomma i vecchissimi metodi, come quelli intrapresi per il progetto “Le strade dell’olio”. Ed ora abbiamo più dubbi: quante altre volte il sindaco ci chiamerà in comune, ci considererà evasori? Quante altre volte ci chiederà di accollarci debiti provocati da scelte non fatte (differenziata, energie pulite, ecc.). Dell’energy manager a parte il pagamento del suo onorario non si è visto nulla. Quante altre volte trasferirà il debito delle sue non scelte ai cittadini pennesi?Servirà il contributo di tutti per resistere alla crisi, per mantenere i servizi, per supportare le tante situazioni di forte disagio sociale. Se questa amministrazione non ce la fa lo dica chiaramente e non continui lo stillicidio della vecchia politica. Il tempo delle furbizie e delle perdite di tempo deve considerarsi finito”.

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