La Regione facile di D’Alfonso chiude anche l’Agenzia culturale, il sindaco protesta

PENNE – Dopo il punto nascita e il pronto soccorso dell’ospedale San Massimo, il governo regionale di centrosinistra, guidato dal presidente Luciano D’Alfonso, ha programmato la chiusura della sede di Penne dell’Agenzia culturale.

La bozza di riorganizzazione della direzione politiche culturali della Regione Abruzzo prevede, infatti, la soppressione degli uffici di Via Martiri Pennesi. Anche le sorti dell’Uta (il Comune ha offerto i locali dell’ex tribunale ma nella bozza di riorganizzazione non è stato ancora inserito il salvataggio del presidio pennese né quello di Atri) sono segnate. Le forti preoccupazioni del sindaco Rocco D’Alfonso sono racchiuse nella lettera drammatica (che alleghiamo) che il primo cittadino pennese ha inviato al Presidente Luciano D’Alfonso e all’assessore regionale al patrimonio Silvio Paolucci. Ecco il testo della lettera. “Egregio Presidente, le scrivo riguardo la notizia che si è diffusa da alcuni mesi di una possibile chiusura dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Penne, nel quadro della riorganizzazione degli uffici periferici della Regione Abruzzo. A nome dell’intera Amministrazione Comunale intendo esprimere la più netta contrarietà a un simile provvedimento, che penalizzerebbe non solo il Comune di Penne ma anche l’intera area vestina. L’Agenzia pennese eroga infatti importanti servizi di carattere culturale e sociale. Anzitutto, essa ospita l’unica biblioteca del capoluogo vestine con una dotazione di circa 21.000 libri e 3700 documenti audio-video e riviste, con 8000 accessi l’anno e 2500 iscritti. Inoltre, l’Agenzia funge da supporto organizzativo per importanti iniziative culturali, quali l’Università della Liberetà “N. Perrotti” e il Premio Internazionale di Narrativa “Città di Penne-Mosca”, giunto alla XXXVII edizione, col quale essa ha collaborato intensamente fin dalla sua istituzione contribuendo a stimolare i giovani alla lettura e a diffondere all’estero l’immagine di Penne e dell’Abruzzo come luoghi di cultura, di arte e di natura protetta. Sul piano sociale, l’Agenzia per la Promozione Culturale di Penne funge da polo di aggregazione per studenti ed anziani, che nei suoi locali trovano un utile punto di incontro e di confronto, di discussione e di socializzazione, aperto a tutti coloro che intendono incrementare il proprio bagaglio culturale o tenersi aggiornati, attraverso la lettura dei giornali, sui più importanti avvenimenti dell’epoca contemporanea. Per tutte queste ragioni, al fine di scongiurare la chiusura di un servizio di notevole importanza per l’intera collettività, il Comune di Penne è disposto ad offrire in comodato d’uso gratuito propri locali per ospitare l’Agenzia, in modo analogo a ciò che è stato fatto per l’Ufficio Territoriale dell’Agricoltura. In tal modo verranno abbattuti i costi di gestione dell’Agenzia e, nello stesso tempo, verrà mantenuto sul territorio un servizio di indubbio valore culturale e sociale, in maniera simile a ciò che l’Amministrazione Comunale ha già fatto per l’Ufficio del Giudice di Pace (salvato grazie al distaccamento di tre dipendenti comunali presso di esso) e per UTA (che rimarrà a Penne grazie alla messa a disposizione da parte del Comune di alcuni locali di sua proprietà ubicati all’interno del Palazzo dell’ex-Tribunale)”.

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