Nuova scuola Mario Giardini, per l’opposizione è «un pasticcio»

PENNE – I cinque consiglieri comunali di opposizione intervengono sulla delocalizzazione della scuola elementare “Mario Giardini”. Chiedono chiarezza e minacciano l’intervento del Prefetto. Ecco la nota completa.

«Con una decisione presa a giugno da quattro componenti della giunta (assente il vicesindaco, il geometra Luigi D’Angelo), il sindaco D’Alfonso ha imposto alla cittadinanza la costruzione della nuova scuola Mario Giardini in via dei Lanaioli. L’opposizione è stata totalmente estromessa da una decisione non condivisa nè partecipata a livello politico e che non è stata nemmeno discussa in Consiglio Comunale. Per questo tutti i consiglieri di opposizione si rivolgeranno al Prefetto di Pescara per porre la questione e rappresentare all’autorità il fatto che l’amministrazione del sindaco D’Alfonso ha impedito agli stessi di esercitare il proprio mandato. L’opera, decisa senza alcun confronto con la città, presenta una serie di criticità che andrebbero analizzate:

1) debito per il Comune: la nuova scuola costerà 2.550.000 € di cui oltre 1.700.000 € di ulteriore debito a carico della cittadinanza;

2) scelta di un’area con vincolo paesaggistico ed a rischio idro-geologico: si vuole costruire una nuova scuola in un’area con viabilità inadeguata, in zona con vincolo paesaggistico ed in deroga al PRG per le altezze e la densità edilizia; scegliere un sito interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico avrà come possibile conseguenza un aggravio di costi per la messa in sicurezza;

3) appalto e tempi di realizzazione: gara assegnata in tempi record senza discussione in Consiglio Comunale; le procedure di variante al PRG necessarie per l’approvazione del progetto dilateranno ulteriormente i tempi mettendo a rischio il finanziamento. Perchè si è atteso oltre due anni per iniziare l’iter? Cosa accadrà in caso di perdita del finanziamento? La vicenda Maremonti insegna!

4) commercio: un’opera così pensata comprometterebbe il futuro di tanti esercenti del centro storico e via Caselli;

5) nuovo cemento: che ne sarà della attuale scuola? resterà un rudere troppo costoso da demolire o farà spazio a nuove costruzioni? E che ne sarà dell’intera area di via Caselli oggi occupata dalle strutture scolastiche (scuola materna, palestra, scuola elementare, ecc.)? I consiglieri esprimono inoltre la loro solidarietà al partito della Rifondazione Comunista ed ai locali responsabili ed attivisti che svolgevano attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini sulle problematiche delle scuole di Penne per l’increscioso episodio occorso in occasione della Notte Bianca culminato con la rimozione del banchetto e chiedono al primo cittadino sindaco Rocco D’Alfonso che venga fatta piena luce sull’accaduto».

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