Meno provincia, meno polizie, più sicurezza

LORETO APRUTINO – Ancora furti a Loreto Aprutino. Secondo una cronaca locale, «Alcuni residenti di Fiorano denunciano che i carabinieri di Montesilvano sono arrivati sul posto quasi un’ora dopo la chiamata, verso le 23» e “i cittadini, con una raccolta di firme, hanno richiesto videosorveglianza e controllo del territorio”.

Solidarizziamo ma va dissipato il dubbio che, nella circostanza, si possano muovere appunti alla Benemerita. Anzi, si è dell’opinione che la richiesta vada estesa ad un terzo obiettivo: dare più risorse, umane e materiali, all’Arma dei Carabinieri. Come? Tra i tanti possibili, un modo è quello di sopprimere le polizie provinciali assegnando ai CC le risorse economiche oggi assorbite da quelle. Per le risorse umane, invece, l’incorporazione del personale nell’Arma andrebbe subordinata a una selezione operata dalla Forza Armata stessa, in totale autonomia e discrezionalità, destinando ai comuni il personale non inquadrato. Molti i benefici e nessun effetto negativo nemmeno per i compiti oggi svolti dalle province, come ritiene, con tesi contraddittorie, chi le difende. Per esempio, a margine del convegno pescarese di sabato 24 ottobre: “Servono ancora le province?” (titolo infelice che insinua e diffonde un incisivo dubbio) Achille Variati, sindaco di Vicenza, presidente della provincia di Vicenza nonché di Unione province italiane, ha sostenuto che servirebbero per strade, scuole e ambiente. Argomenti macilenti. Chiunque intende che delle loro strade può ben occuparsi la regione e delle loro scuole il comune che le ospita (ricavandone prestigio, ruolo territoriale e ritorni economici) con riattribuzione a questi enti delle relative risorse umane e finanziarie. Quanto all’ambiente, Variati, “vecchio” democristiano, sa che nella patria di grandi comici, da Totò a Crozza, la comicità istituzionale, che spaccia un “rosegoto” per un tartufo bianco d’Alba, è una stonatura, in Abruzzo ancor più inopportuna, ospitando la discarica abusiva dei veleni più grande d’Europa, quella di Bussi, e le altre, sempre fai da te, di Colle Marcone, a Chieti, di recente pure incendiata, e di Preturo, a L’Aquila! Variati, di grazia, dov’erano le province mentre sorgevano le discariche, in toilette? O lore gh’avean deciso “de far ea bea”? Se è così, meglio far largo al NOE dell’Arma, per tutelare l’ambiente! Nonostante gli inutili sforzi dialettici di Vairati le province sono inutili come dimostra anche la vicenda della “Variante Est” di Penne, 1,7 km di strada completati in 17 anni: 100 metri ad anno! Per costruire l’autostrada del sole, 759 km, realizzata in 8 anni (19 maggio 1956-4 ottobre 1964), la provincia c’avrebbe impiegato 7.590 anni! Quel che è peggio, nemmeno i leziosi e ridanciani coprotagonisti di tanta abnorme sciaguratezza amministrativa hanno manifestato vergogna, alla “parata del deteriore” per l’inaugurazione della “bretella” dove le sole presenze giustificate sarebbero state quelle del Governatore Luciano D’Alfonso (ex presidente) e dell’ing. Rocco Petrucci (ex assessore competente), amministratori provinciali che vararono il progetto (1998), e dell’attuale presidente dell’Ente, Antonio Di Marco, la cui iniziativa di sbloccare i fondi per pagare l’impresa ha consentito l’ultimazione dei lavori. Le altre comparsate sono state patetiche e fuori luogo. Ma nell’esercizio di pubblici poteri si può diventare refrattari anche al buon senso, come accade al Comune di Penne dove si è ripetuta l’insensatezza della “pubblicazione” (Pub.2015/993) nell’Albo Pretorio di un atto (n.80, di Giunta), senza allegarlo! Ovviamente, la pubblicazione è nulla ma vaglielo a spiegare! Per l’inutilità della provincia, “res ipsa loquitur”, dicevano gli antichi, parlano i fatti. Dunque, meno provincia e più sicurezza. Non si può pretendere la botte piena (polizie a gogò, fino a quella “idraulica e fluviale”, per soddisfare manie di potentati d’ogni ordine e grado, nell’apparato pubblico) e la moglie ubriaca (l’arrivo dei carabinieri in pochi minuti, da Montesilvano a Loreto, per furti in appartamenti). Anzi, oggi come oggi, è grasso che cola se giungono dopo una sola ora, da una città, Montesilvano, sette volte più grande di Loreto e tutt’altro che ..quieta! Controllo del territorio, prevenzione e repressione non si fanno con le chiacchiere ma con uomini e mezzi. La dissipazione di risorse, polverizzate in troppi corpi di polizia, azzoppa anche quei pochi in grado di svolgere bene compiti d’ordine pubblico e sicurezza, messi al risparmio pure per i carburanti, e nega ai cittadini un’efficace tutela. Perciò, chi vuole che i carabinieri ac..corrano, cominci ad alzare la voce su queste verità, pur delicate e scomode, com’è immaginabile. Altrimenti, “aspetti e speri..”, senza nulla eccepire sul loro servizio e scongiurando, piuttosto, che con l’attuale andazzo, non s’arrivi ai furti dentro le caserme stesse delle tante ma disastrate polizie. A quel punto, chi volesse Dio se lo dovrebbe solo pregare, come, per la sicurezza, si comincia a sperimentare anche a Loreto.

Giovanni Cutilli

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