Ma il Comune di Penne è diventato monarchico?

Come ex-Sindaco del Comune di Penne e come cittadino che crede fermamente nei valori democratici e repubblicani sanciti dalla nostra Costituzione, giudico assai grave e quanto mai inopportuna la partecipazione del Consigliere Comunale Camillo Savini con fascia tricolore ad un convegno monarchico svoltosi a Roma il 18 marzo scorso.

La fascia tricolore, oltre che elemento distintivo del Sindaco, è uno dei simboli della Repubblica e dei principi su cui essa si fonda. Non a caso, l’art. 50, comma 12, del Testo Unico degli Enti Locali (decreto legislativo 267/2000), prevede che su di essa debbano comparire sia lo stemma della Repubblica che quello del Comune. Indossarla durante un convegno di nostalgici del regime monarchico è un’ evidente contraddizione dal punto di vista istituzionale e un’offesa alla storia della Resistenza e alla nostra Costituzione che, come ha spiegato assai bene Piero Calamandrei nel suo celebre discorso del 26 gennaio 1955, è nata proprio dalla lotta partigiana e dall’opposizione alla monarchia e al fascismo. Il Consigliere Savini è libero di partecipare, a titolo personale, a tutti i convegni monarchici che suscitano il suo interesse, ma si astenga dall’esporre la fascia tricolore, che è un emblema dell’Italia repubblicana e che rappresenta l’intera comunità pennese. Quella Città di Penne nella quale i valori repubblicani si sono affermati già durante l’epopea risorgimentale (si pensi ai moti del 1837 e agli ideali mazziniani della famiglia De Caesaris), e che ha poi fornito un contributo importante anche alla lotta di Liberazione contro fascisti e nazisti. Chiedo quindi al Sindaco Semproni: Il Consigliere Savini è stato delegato ufficialmente a rappresentare il Comune di Penne in un convegno monarchico? E come si può esporre la fascia tricolore del Comune in una manifestazione filo-sabauda e poi partecipare alle celebrazioni del 25 aprile? Mi pare una gigantesca contraddizione dal punto di vista storico e istituzionale e un insulto alla tradizione civile e culturale del capoluogo vestino.

Rocco D’Alfonso

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