Questa volta, ve lo prometto, non sarò categorico. Giano Bifronte porge con serenità l’altra guancia, o meglio l’altra faccia, cercando possibilmente di essere interlocutorio. Le elezioni del 28 e 29 marzo mi hanno dato torto; torto marcio! Hanno vinto gli altri, quelli dell’ “ammuffata stravagante”. E quando sono gli altri a vincere vuol dire che sono io ad avere torto virgola anzi punto.
E’ anche vero che solo 17 candidati più due supporter, quindi solo 19 individui, hanno dimostrato con coraggio di aver intercettato un dissenso pari al 44% con ben 2194 voti che diviso 19 fanno 115,47 ; ma ciò non mi autorizza a pensare che la lista numero due possa registrare un successo. Altrimenti il ragionamento sarebbe uguale a quello dell’On. Bersani che dice: abbiamo perso ma abbiamo vinto rispetto alle europee. Gli “altri”, non li ho contati, ma pensate ad immaginare: se erano solo in cento o duecento hanno riportato a casa un risultato pari al 56% con 2.807 voti. Queste le cifre e su questo non ci piove: hanno vinto quelli della “Loreto che vogliamo” con Remo Giovanetti sindaco.
A proposito; è proprio a lui che vorrei rivolgere il mio ragionamento perché gli voglio troppo bene, nel significato più paterno del termine. Caro Remo quando dico che sei un bravo ragazzo dico solo che sei un bravo ragazzo e questo non ha nessun significato ambiguo o politicamente interpretabile, specialmente all’indomani di una elezione.
A te vorrei sottoporre una piccola, ma non per te trascurabile riflessione.
Prova a sommare i voti di preferenza dell’IDV (490) più quelli del gruppo del vicesindaco Chiavaroli ex maggioranza (1.045) più quelli di Rifondazione (147) più quelli di Carota e Luciani (151), gruppi, questi, che avrebbero fatto volentieri a meno del bravo ragazzo che sei, e cerca di trarre la giusta riflessione che dal ragionamento consegue. Io al tuo posto e solo dopo aver fatto il tuo stesso errore, cioè quello di credere che in politica un bravo ragazzo potesse da solo migliorarne l’etica e i comportamenti, io al tuo posto avrei solo il terrore di pensare di poter rappresentare con solo 630 voti, quelli dei due rappresentati del tuo gruppo (269) più i voti di lista ( 361), tutto il paese, cioè tutti quei cittadini che non ti avrebbero voluto come sindaco. Questa è la situazione paradossale in cui ti sei andato a cacciare, anzi in cui ti ha cacciato il tuo “datore di consensi” .
Ti riporto qui di seguito il totale di quelli che non ti volevano come sindaco tanto per terrorizzarti ancora un po’ e tanto per aiutarti a capire, visto che ti voglio veramente bene:
2.194 voti della lista n. 2 ( quelli cioè che ti hanno voluto veramente bene perché sono stati onesti con te) più 2.177 della lista n. 1 ( quelli che avrebbero fatto volentieri a meno della tua candidatura a sindaco e che sono stati disonesti con la brava persona che sei) fanno ben 4.371 votanti. Ti aggiungo un ulteriore elemento di riflessione: pensa solo per un attimo se ti fossi presentato in lista semplicemente come candidato consigliere quanti voti di preferenza avresti racimolato in più dell’altrettanto bravo ragazzo Alessio Modesti ( 25 preferenze )?
Questo ragionamento del resto, che nulla ha in comune con il linguaggio politichese, fa pariglia con l’altro ragionamento che mi accingo a fare:
sommando i voti della lista n. 1 ( 2.194) più quelli di Carota Antonio (66) Luciani Gabriele (85) Recanati Serafino (103), che almeno in apparenza sembrerebbero non di sinistra, con quelli dell’ IDV ( 490 ), che è risultata per cinque anni contraria a questa sinistra loretese, viene fuori un totale di 2.938 votanti che avrebbero fatto volentieri a meno di una siffatta maggioranza e quindi avrebbero espresso un dissenso rispetto al disastro economico – politico – etico – sociale in cui tale sinistra ha cacciato il paese da cinquant’anni a questa parte.
Ma vorrei aggiungere che più che parlare oramai di sinistra, più che parlare di comunisti ed ex comunisti è veramente arrivato il momento di parlare di un vero e proprio comitato di affari che si è ricostituito in occasione di questa tornata elettorale e che avrà il suo bel filo da torcere in occasione della formazione della prossima giunta, ma soprattutto nell’operare le grandi scelte che la politica loretese sarà costretta a fare nei prossimi cinque anni, sempre se riusciranno a durare per un lustro!
Al neo sindaco più che gli auguri vorrei rappresentare la mia solidarietà nel momento in cui avrà capito che forse non ne valeva la pena! Loreto piange? Non capisco perché!
P.S. Un ultimo consiglio vorrei rivolgere a Bersani. Se vuole sapere come fa la sinistra a durare per cinquant’anni, Loreto Aprutino potrebbe costituire per lui un ottimo laboratorio sperimentale e qualche nostro politico locale potrebbe assumere il ruolo del docente universitario in “Scienze della conservazione delle poltrone”.