Caro Presidente,
mi sento obbligato a ringraziarti per il tuo annuncio su facebook, il 25 gennaio scorso, con cui confermi che i 12 milioni di euro per l’Ospedale di Penne non ci sono! Già il tuo predecessore, Chiodi, il 30 luglio 2013, rispondendo in consiglio regionale a un’interrogazione dell’allora consigliera d’opposizione Sclocco, fu costretto a un’analoga ammissione.
È importante perché numerosa è la torma di gente di ogni genere, privati cittadini, politici, vertici della Asl, amministratori comunali e regionali che, invece, nel tempo, ha avuto l’impudenza, l’ingenuità, o l’ignoranza di sostenere il contrario. Anche il sindaco di Penne, il 4 agosto 2016, in consiglio comunale, sostenne la bufala dei 12 milioni: «sono disponibili» almanaccò! La nenia ossessiva con cui per troppi anni è riecheggiata la “fake news”, si direbbe oggi, ha offeso e irritato l’opinione pubblica Vestina, così sfacciatamente presa in giro o così sfacciatamente abbandonata nelle mani di soggetti, anche istituzionali, ignoranti e incompetenti ma petomani della parola! Dunque, i 12 milioni di euro non ci sono! Più precisamente: non sono mai stati erogati da Roma alla regione Abruzzo, per poi assegnarli alla Asl, per l’intervento al San Massimo. A programmarlo, per la prima volta, fu il dott. Rocco Salini. Era il 24 gennaio 2001 quando la giunta regionale approvò la delibera da lui proposta. Prevedeva solo 15 miliardi di lire (7,8 milioni di euro). Il nuovo assessore Stuard prima (21 dicembre 2001) e il consiglio regionale dopo (26 giugno 2002), proposero l’aumento dei fondi, fissato infine a 24 miliardi di lire: i famosi 12 milioni di euro! Intervento e fondi riconfermati in queste proposte di Accordi di Programma (AdP): DDCA 65 del 28 nov 2012 e 23 del 28 feb 2014 (commissario ad acta Chiodi) e delibere della tua giunta: n. 742 del 15 nov 2016 e n. 197 del 18 apr 2017. Finora, nessuna di quelle proposte è stata sottoscritta dal governo. Perciò, i soldi, a Roma stavano e a Roma sono rimasti. Ora ci dai notizia che questa settimana “il Ministero della Salute ci libera le risorse per oltre 12 milioni di euro per la ristrutturazione dell’Ospedale“. Grazie! Anche tu confermi che finora non ci sono mai stati! Ma è anche vero che quelle risorse non sono “prigioniere” di nessuno! Comunque, a “liberarle” non può essere il ministero della salute. Occorre, come ben sai, che si firmi un AdP che contempli l’intervento per l’Ospedale di Penne. Per esempio l’AdP proposto con la delibera 197/2017. Ed è necessario che lo firmi anche il ministero economia e finanze. Questa è la procedura, come c’insegni! Dire che il ministero della salute “libera” risorse è, detto con franchezza, un riferimento vacuo. Vuoi dire che vai a Roma a firmare l’Accordo? Magari! Non aggiungerebbe un solo servizio o reparto al San Massimo, ma ne saremmo lo stesso lieti. Solo quella firma può porre fine al balletto di notizie farlocche e alla pantomima dei 12 milioni di euro, recitata da tutti, compresi i manager della Asl (nei loro piani triennali d’investimento, insulsi esercizi perditempo da proibire per legge) e il tuo assessore alla salute! Così, Paolucci, il 30 maggio 2015: «Rispetto all’art. 20, nulla è stato modificato dell’Accordo di programma sottoscritto con il Ministero… pertanto, restano i 228 milioni di euro destinati alla realizzazione dei nuovi ospedali … Penne …»! “Sottoscritto“? Quando? E da chi? L’ultimo sottoscritto per l’edilizia sanitaria era stato l’AdP II stralcio 2008, rimodulato nel 2010 dopo la legge 77/09 per il terremoto e non includeva i lavori per il San Massimo. Un mese prima, il 30 aprile, in conferenza stampa in Ospedale, a Penne, Paolucci spiegò, come riferì il Centro (“Penne, l’assessore illustra gli interventi. Ma i cittadini: solite promesse“), che “dal prossimo 1° giugno la Regione, grazie all’uscita dal commissariamento, avrà a disposizione 127 milioni di euro da investire sulla sanità e che su Penne ricadranno due tranche di finanziamento: 12 milioni per la ristrutturazione del San Massimo .. e altri 16 per la riqualificazione della struttura sanitaria del Carmine“!!! Parole in libertà: l’uscita dal commissariamento vi fu ben 16 mesi dopo la data da lui indicata e, sul resto, ogni commento è superfluo, tanto per i soliti 12 milioni (che, come confessò, lui stesso immaginava disponibili solo “dopo” quel 1^ giugno) quanto, a maggior ragione, per i 16 milioni per il complesso del Carmine! Ma Paolucci è lo stesso che (a ragione) si stracciò le vesti, il 25 settembre 2011, per il premio di risultato, di alcune decine di migliaia di euro, al manager D’Amario: «Quanto sta emergendo è gravissimo, uno schiaffo ai cittadini alle prese con i tagli ai servizi sanitari. Il presidente Chiodi spieghi per quale ragione dopo aver tagliato i servizi e allungato le liste d’attesa, ha concesso in gran segreto il premio di produttività al manager della Asl di Pescara. Le illusioni sulla riduzione dei costi della politica si scontrano con la quotidianità delle scelte. Il presidente-commissario», concludeva, «spieghi cosa è avvenuto, abbia il coraggio di farlo di fronte ai malati in lista d’attesa o in coda..»! Un parlare da strenuo difensore del volgo! Un parlare tanto Piddì! Peccato che quando passò al piffà,, 4 anni e 5 mesi dopo (29 febbraio 2016), abbia approvato, da assessore regionale, l’atto n.119 di nomina del manager Mancini in cui s’è deliberato: “di autorizzare l’integrazione del trattamento economico annuo di una ulteriore quota fino al 20 per cento dello stesso..” in base a risultati e obiettivi! Cioè, un premio di risultato di decine di migliaia di euro, in piena era di macelleria sanitaria. Lo schifava solo se a prenderlo era D’Amario! Commovente esempio di stoica coerenza, quella degli uomini tutto d’un pezzo! Verrebbe da dire: una risata li seppellirà! Tu stesso, caro Presidente, il 23 ottobre 2015, all’inaugurazione, a Penne, della “Variante Est”, sollecitato sui lavori al San Massimo, dicesti: «Io sono andato al CRTA a far approvare il progetto, è l’unico progetto approvato … adesso va in gara … Io mi impegno anche a partire dall’appalto dei lavori che deve essere dato in gara riguardante l’intervento di dodici milioni di euro sul presidio ospedaliero di Penne che è stato già validato e approvato come unico intervento in Abruzzo dall’apposito CRTA della regione»!!! «Adesso va in gara»??«Adessooo»??? Il manager D’Amario, un mese dopo, il 18 novembre, in Commissione Vigilanza, in regione disse: “non possiamo fare una gara d’appalto senza copertura“. Ovviamente! Come potevi dire, dunque, un mese prima, “adesso” va in gara? Sono passati due anni e tre mesi da allora e solo “adesso” s’apprende da te che il ministero della salute (altro che CRTA..) starebbe per “liberare le risorse“, i soliti 12 milioni! Capisci bene che c’è qualcosa che non va in questo rosario infinito sull’argomento. Ecco, da queste parti se ne è un po’ stufi. E sarebbe anche ora di smetterla, da parte di chicchessia, con dicerie miopi e anche offensive per la popolazione Vestina. Si taccia una volta per sempre e se ne parli solo quando i fondi saranno nelle casse della Asl di Pescara. Il silenzio sui 12 milioni è molto più serio del frastuono di 12 milioni di sciocchezze e di bugie intorno ad essi!
Penne, 29 gennaio 2018 Giovanni Cutilli