Penne: D’Alfonso (PD), «Io lavoro 12 ore al giorno. Il mio stipendio è il più basso»

PENNE – Il sindaco Rocco D’Alfonso mette a confronto la sua indennità con quella dei suoi predecessori, cioè di Paolo Fornarola e Donato Di Marcoberardino, entrambi del PD.

Lo fa nel Consiglio comunale del 26 marzo 2013. Cifre che, secondo Rocco D’Alfonso («lavoro 12 ore al giorno»), sono superiori alla sua. D’Alfonso reclama a gran voce, è arrabbiato, e se la prende persino con i consiglieri comunali di minoranza, che, secondo lui, avrebbero fatto cattiva informazione. Ecco i passaggi significativi del suo intervento registrato in Aula, durante il Consiglio comunale del 26 marzo scorso. «Venendo al secondo punto della Mozione (cioè la sospensione di un anno delle indennità di carica, ndr) io su questo mi sento di essere nei confronti dei proponenti un po’ più severo – osserva il sindaco Rocco D’Alfonso – nel senso che io mi sarei aspettato francamente un maggior senso di responsabilità, ve lo dico veramente con il profondo del cuore, soprattutto una maggiore opera di informazione ai cittadini. Voi – incalza il primo cittadino del PD – avreste dovuto spiegare, lei in particolare Consigliere Bianchini che è un po’ più vecchio di me sui banchi di questo Consiglio comunale, avrebbe dovuto spiegare che dal 2005 ad oggi l’indennità di assessori e sindaco del Comune di Penne ha avuto tre tagli in successione: un primo taglio del 10% negli ultimi mesi dell’Amministrazione Fornarola, un secondo taglio del 20% per scelta della giunta Di Marcoberardino e un terzo taglio del 30% per il mancato rispetto del Patto di Stabilità da parte della precedente giunta Di Marcoberardino. Altro elemento che lei avrebbe dovuto onestamente citare – prosegue D’Alfonso – è che al contrario dell’indennità parlamentare, che io ho sentito qui in modo ridicolo equiparare all’indennità degli assessori e del sindaco del Comune di Penne, e indennità di tutti gli amministratori italiani dal 2000 sono bloccate, al contrario di quelle dei Parlamentari che sono aumentate del 40%. Quindi quando si parla, caro Consigliere Bianchini, di casta o di altro, le posso assicurare che la casta non è certo qui presente, qui c’è soltanto gente che lavora quotidianamente dalla mattina alla sera, io sono qui dalle 9 del mattino sino alle 20, posso commettere anche tanti errori ma lavoro tantissimo e quindi vorrei che almeno questo lavoro fosse utilmente evidenziato. Allora cerchiamo di fare un po’ di informazione corretta ai cittadini dicendo quanto effettivamente guadagna oggi il Sindaco, l’Assessore e i Consiglieri del Comune di Penne». Intanto, sull’opera di trasparenza promossa dal sindaco Rocco D’Alfonso, è scoppiata la polemica nel Partito democratico di Penne: l’ex primo cittadino Paolo Fornarola (161 mila euro lorde di indennità incassate in cinque anni) e l’ex vice Tecla Rosa hanno minacciato guerra ai colpevoli per aver diffuso i dati. E c’è, poi, la vicenda del consigliere comunale di minoranza, Enzo Di Simone, che rischia la decadenza per non aver pagato entro i dieci giorni dal sollecito (ne ha avuti 4), ovvero dalla convalida delle elezioni (2006 e 2011), in occasione della quale avrebbe dovuto dichiarare il debito liquido ed esigibile, circa 1000 euro di indennità non dovute nel 2005. Nel mirino è finito anche il presidente del consiglio comunale, Gabriele Vellante, che potrebbe essere sfiduciato dal partito.

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