PENNE – Se da un lato inasprisce la pressione fiscale sui suoi contribuenti, caricando al massimo l’IMU sulla seconda casa e sui negozi e non prevedendo sconti di sorta, dall’altro l’amministrazione comunale si permette il lusso di incassare poco o nulla dall’erogazione dei servizi a domanda individuale come mense scolastiche, musei, impianti sportivi, asili e parcheggi.
Nel 2011, dati certi dunque, la percentuale di copertura è stata appena del 26,52% di media. Ovvero: l’ente locale ha speso 390 mila euro ed ha incassato dai cittadini appena 103 mila euro, con un saldo negativo di 287 mila euro. Solo costi per gli asili nido: 28.532 euro e zero entrate. Dallo stadio Fernando Colangelo, l’unico impianto non dato in gestione ai privati, 764 euro di incassi e ben 79 mila euro di spese. Per le mense scolastiche, l’ente pennese ha avuto un costo di funzionamento pari 120 mila euro e un’entrata di quasi la metà. Sui parcheggi a pagamento, concessi in proroga alla Sig in attesa del nuovo appalto, 38 mila euro di proventi e 82 mila euro di costi. Dai musei (i pennesi non pagano l’ingresso) introiti per 1.985 euro e 51 mila euro di spese.