D’Alfonso fugge a Roma per nascondere il suo fallimento

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Dopo aver promesso mare e monti, fiumi puliti, coccole ai malati, migliaia di posti di lavoro e ogni genere di miracolo Luciano D’Alfonso fugge dalla Regione in anticipo venendo meno ai suoi impegni con gli abruzzesi.

E’ sotto gli occhi di tutti il fallimento della sua giunta di cui rimarrà a imperitura memoria la tragica gestione dell’emergenza neve l’anno scorso.
La sua è stata la peggiore giunta della storia di questa regione.
Come suo solito D’Alfonso rilancia con nuove mirabili promesse autonominandosi futuro ministro.
Nel farlo l’ha sparata grossa dicendo che da 25 anni l’Abruzzo non è rappresentato a livello governativo.
Ormai conta balle circondato dalla sua corte dei miracoli che neanche se ne rende conto.
Vive in un mondo tutto suo: qualcuno gli dica che al governo negli ultimi 25 anni ci sono stati abruzzesi come Chiavaroli, Sospiri, Del Turco, Franco Marini e probabilmente altri.
Ovviamente il gioco di D’Alfonso è chiaro: è lo stesso con cui il politicante di un comprensorio mette in giro la voce che diventerà assessore regionale magari alla sanità per chiamare a raccolta sostenitori interessati a futuri favori.
D’Alfonso ministro per l’Abruzzo più che una promessa è una minaccia.
Già me lo vedo brigare per far passare il megaprogetto di Toto con i 50 km di gallerie!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE
candidato di Potere al popolo alla Camera dei Deputati

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