“Penne non perderà il blocco operatorio del suo ospedale, manderà avanti i lavori di ristrutturazione del ‘San Massimo’, vedrà potenziata e risanata la Loreto-Penne e soprattutto vedrà a brevissimo partire i lavori post-sisma a Palazzo de Sterlich che dovrà tornare a ospitare l’Istituto Commerciale ‘Marconi’. Come sempre il Pd, a guida del consigliere regionale Blasioli, è riuscito a fallire quattro temi sui quattro affrontati, sbagliando i tempi e confondendo date e procedure, nel tentativo di gettare un po’ di fumo negli occhi. Ma basta una schiarita e anche quel fumo si è disperso”. Sono le rassicurazioni giunte dai consiglieri provinciali dell’area Vestina Emidio Camplese, assessore al Comune di Penne, Antonio Zaffiri per Collecorvino e Gianfranco De Massis di Elice.
“Cominciamo con il comparto scuola, ovvero con i lavori necessari per riportare l’Istituto ‘Marconi’ nella sua storica sede di Palazzo de Sterlich – hanno elencato i consiglieri provinciali – purtroppo, come il Pd ben sa, a dilatare i tempi e le procedure burocratiche è stata semplicemente l’Anac che ha dovuto mettere la propria certificazione su ogni minimo pezzo di carta, portando tutto l’iter dei lavori sotto il suo rigido controllo per volontà dell’Ufficio Scolastico Regionale. Sostiene il Pd che se abbiamo aggiudicato lo studio di progettazione per la cifra di appena 85mila euro circa, è stato inutile fare un bando di gara per 222mila 482 euro, ovvero, secondo il Pd, considerando l’esiguità della spesa, la Provincia di Pescara avrebbe potuto fare un affidamento diretto.
Peccato che quella somma a base di gara, 222 mila euro, non l’ha decisa né stabilita la Provincia, ma l’Anac che ha imposto quella somma valutata sull’importo dei lavori. In appena 30 giorni la Provincia ha garantito l’aggiudicazione, fatto salvo poi lo stop all’affidamento della stessa progettazione sempre perché l’Anac ogni tre mesi inviava un quesito, sino ad arrivare a un anno di burocrazia. Ora l’iter è finalmente giunto a conclusione ed entro l’estate la Provincia conta di poter aggiudicare i lavori.
Poi l’Ospedale, altra grande ‘bufala’ del Pd: non è vero che per la ristrutturazione del San Massimo disponevamo di 25milioni di euro. Il finanziamento reale e concreto era di 12,5milioni di euro, i lavori sono partiti e anche in questo caso l’unico rallentamento è stato causato dai pareri della Sovrintendenza ai Beni Ambientali, pareri obbligatori visto che una parte dell’edificio insiste su un bene di pregio architettonico. E, spiace per la figuraccia dei consiglieri del Pd, ma i presunti 12,5 milioni di euro promessi dal Governo Renzi non sono mai arrivati e sono rimasti, appunto, una eterea promessa.
Non corrisponde invece al vero la presunta volontà di sopprimere l’Unità operativa semplice del Blocco Operatorio, anzi: attualmente il blocco operatorio di Penne dipende da Pescara, è quindi volontà della Asl renderla indipendente da Pescara e trasformarla in Unità Operativa Semplice Dipartimentale Penne-Popoli, che non significa renderla dipendente da Popoli, esattamente come già avvenuto per i reparti di Ortopedia, Otorinolaringoiatria, e l’Urologia, dunque parliamo di un potenziamento del reparto, non di un demansionamento. E nel merito non ci meraviglia tanta confusione nel Pd e nel consigliere Blasioli, lo stesso che aveva affermato che il Covid Hospital di Pescara non serviva ed era una spesa inutile, e sappiamo tutti com’è finita.
Infine la Loreto-Penne: parliamo di un’opera strategica che richiede disponibilità importanti, e che otterremo tramite il Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza, così come arriveranno le somme destinate all’area vestina e comprese nel Cura Abruzzo. Su una sola cosa ha ragione il Pd: la necessità di intervenire dotando il nostro Ambito territoriale di servizi per impedire lo spopolamento, che purtroppo parte da lontano, con una gestione del territorio che ha visto per lunghissimi anni la sinistra protagonista, la stessa sinistra che ora pensa di poter mettere pezze per chiudere le falle che ha visto aprirsi per decenni senza muovere un dito.
Ora il centrodestra in Comune, Provincia e Regione sta lavorando per arginare il fenomeno, attivando quella filiera istituzionale che ci permetterà di rilanciare l’area vestina attraverso i suoi punti di forza, che sono i borghi medievali, il turismo enogastronomico e gli scorci naturali, oltre che le aziende storiche del territorio”.