Penne – Il Tribunale amministrativo di Pescara ha respinto il ricorso del Comune di Loreto Aprutino (difeso dall’avvocato Matteo Di Tonno) proposto contro la vendita delle quote dei Comuni di Penne e Collecorvino detenute nella società Vestina Gas Srl. Il ricorso è stato presentato nel novembre 2017 e discusso lo scorso 5 luglio. Il giudice amministrativo ha accolto la tesi difensiva dei Comuni di Penne e Collecorvino – difesi dall’avvocato Alessandro Mannocchi – che hanno sempre sostenuto il difetto di giurisdizione del ricorso presentato dal Comune di Loreto. “Il Collegio osserva che l’avviso di asta pubblica e le deliberazioni impugnate – scrivono i giudici nel provvedimento – costituiscono atti del procedimento di dismissione delle quote di partecipazione societaria, del quale il Comune di Loreto Aprutino ricorrente ha fatto valere i vizi di legittimità, adottati dai Comuni resistenti nella loro veste di soci di una società pubblica e dunque nell’esercizio di poteri privatistici e non pubblicistici (Consiglio di Stato, Sez. V, 12 dicembre 2018, n. 7030; 24 aprile 2017, n. 1894). La situazione soggettiva invocata dal Comune ricorrente con la contestazione delle dismissioni delle partecipazioni degli altri soci è dunque quella di mantenere il diritto soggettivo perfetto che gli deriva dall’esecuzione del contratto di società. Per tali ragioni – concludono i giudici – deve essere dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore del giudice ordinario”. Per i Comuni di Penne e Collecorvino, che hanno alienato le quote a seguito della Legge Madia del Governo Renzi, è la terza sentenza positiva dopo quelle del Tar (ricorso socio Levigas), del Tribunale delle Imprese (ricorsi soci Levigas e Comune di Loreto Aprutino) e della Corte dei Conti – Sezione di Controllo (ricapitalizzazione societaria) pronunciate a favore degli enti venditori. “Le nostre procedure di vendita sono state tutte ritenute legittime – ha commentato il sindaco Mario Semproni -. Nei prossimi giorni, dopo questa sentenza, avvieremo un approfondimento sulla vendita del 12% avvenuta nel maggio 2016, attuata dall’amministrazione comunale del sindaco Rocco D’Alfonso e dall’assessore al bilancio Valeria Di Luca, rispetto alla quale abbiamo sempre contestato le procedure di alienazione seguite dagli amministratori precedenti, procedure che hanno svalutato, come accertato in sede di due diligence, il resto della partecipazione pubblica. Questa sentenza – conclude Semproni – rappresenta infine un’altra sconfitta politica per il Partito democratico di Penne e per il sindaco Gabriele Starinieri”.