La crisi della Brioni rappresenta uno dei colpi peggiori inferti dalla pandemia. Ne parliamo con l’assessore al Lavoro, Formazione professionale, Istruzione, Ricerca e università, Politiche sociali, Enti locali e polizia locale, Edilizia scolastica, Avvocato Pietro Quaresimale.
Avvocato, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Iniziamo da chi questo diritto costituzionale rischia di perderlo, i lavoratori della Brioni. Lei ed il governatore Marsilio avete incontrato l’amministratore delegato. Cosa si prevede per il futuro prossimo?
Come già confermato sia dal Presidente Marsilio che da me, l’attenzione sulla vertenza della Brioni, ma su tutte le crisi aperte in Regione, rimane continua e costante. La Brioni rappresenta un fiore all’occhiello dell’intera Regione, una realtà industriale e un marchio dell’abbigliamento di lusso a livello mondiale che deve essere assolutamente garantito e pre- servato. Ho ribadito subito il mio impegno già al tavolo del MiSE lo scorso 13 aprile e succes- sivamente ho avuto modo di essere costantemente informato sull’evolversi della situazione, rimanendo in contatto con i vertici aziendali e con i rappresentanti dei lavoratori. Pur in pre- senza di una crisi del settore accentuatasi nel corso dell’ultimo anno a causa del COVID-19, l’amministratore delegato al Ministero ha confermato che il Gruppo Kering continuerà a sostenere gli stabilimenti Brioni in Abruzzo, pur in presenza dei dati di crisi degli ultimi anni. L’azienda ha dichiarato la massima disponibilità ad un confronto con i sindacati e con le istituzioni e ad utilizzare tutti gli strumenti che la normativa prevede.
Il Piano Industriale quali azioni concrete di rilancio prevede?
Il Piano industriale presentato dalla Società al Ministero dello Sviluppo Economico prevede un’azione di rilancio già a partire dal 2024, concentrandosi su un ampliamento del settore leisurewear highend (fascia alta tempo libero) e con l’ampliamento dell’offerta al settore degli accessori dell’alta moda. Il piano, come illustrato, prevede il mantenimento delle produzioni tradizionali e il posizionamento di tutte le produzioni del settore lusso legato al marchio Brioni. Sono previsti investimenti anche in nuove strategie commerciali e di comunicazione attraverso anche una ristrutturazione della rete di vendita a livello mondiale ed un ampliamento verso i nuovi mercati cinesi ed asiatici.
Quali strumenti, in concreto, è in grado di utilizzare al fine di scongiurare i 320 esuberi che potrebbero trasformarsi in licenziamenti?
Premesso che l’azienda ha dichiarato che non è sua intenzione procedere un modo unilaterale alla gestione degli esuberi, ma il tutto dovrà passare attraverso un confronto con le organizzazioni sindacali e con tutte le istituzioni locali e regionali. Pur confermando i n.320 esuberi, la società ha dichiarato che non intende avvalersi di procedure di licenziamento ma si è resa disponibile a ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali disponibili. La Regione farà la sua parte nel mettere in campo tutti gli strumenti a sua disposizione, quali lo strumento delle politiche attive del lavoro, utili alla eventuale richiesta di riqualificazione dei lavo- ratori ed incentivare il mantenimento dei livelli occupazionali. Oltre al tavolo ministeriale, abbiamo sempre dato la massima disponibilità ad attivare anche un tavolo di confronto regionale a disposizione delle Parti. Per questo, sia al MiSE che nell’incontro avuto con il management aziendale, abbiamo richiesto di conoscere in modo più approfondito il piano industriale ed occupazionale..
Esiste il pericolo che l’azienda utilizzi le risorse attuali della CIGO Covid-19 e quelle future della CIGS, i famosi ammortizzatori sociali, per ristrutturare e non per rilanciare la struttura produttiva? In tal caso le istituzioni pubbliche quali armi avrebbero per impedirlo?
La scelta dell’ammortizzatore da parte dell’azienda dovrà essere coerente con il Piano industriale e di rilancio degli stabilimenti vesti- ni e la decisione andrà presa di concerto con le rappresentanze sindacali, così come prevede la normativa di settore, con l’obiettivo di ridurre il più possibile il numero degli esuberi annunciati. La società ha ribadito la volontà di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria, ad agevolare l’uscita dei lavoratori vicini alla pensione, anche con azioni di mobilità volontaria e ad attivare azioni di autoplacement e di riqualificazione e formazione del personale. Nel ribadire l’impegno della Regione, è necessario che da parte della Società vengano attivati tutti gli strumenti disponibili che possano garantire il mantenimento dei livelli occupazionali di concerto con le azioni strategiche di ripresa e di rilancio previsti dal Piano industriale. Siamo altresì fiduciosi degli impegni assunti dal management aziendale della Brioni anche a nome del Gruppo Kering che controlla la Società e principale player a livello mondiale nel settore della moda e del lusso, proprietario di importanti marchi come Gucci, Yves Saint Lurent, etc… .
Dal momento della sua nomina lei ha mostrato molto dinamismo e voglia di fare. Passando agli aspetti positivi, quali sono le politiche per il lavoro messe in campo dal suo assessorato? Qual è a livello programmatico la sua vision politica, con un focus particolare sui giovani?
Le prossime fonti di finanziamento per l’argomento in questione, quali il PNRR, il POR-F-SE 2021-2027 e i Fondi ex Menziani ci daranno la possibilità di mettere in campo Politiche attive del lavoro che vanno nella direzione di interventi per la ricollocazione di disoccupati, interventi di incentivi alle assunzioni, percorsi formativi integrati con misure di accompagnamento al lavoro e tutoraggio e supporto per i lavoratori svantaggiati, diversamente abili, giovani, donne, over cinquanta. Sono previste anche misure di sostegno allo start-up e per l’avvio di nuove imprese ai fini dell’occupabilità e dell’inclusione sociale.
Qual è il quadro attuale del mercato del lavoro abruzzese e quali sono le misure ed i fondi europei disponibili fino alla conclusione della Programmazione 2014- 2020?
Il quadro attuale del mercato del lavoro abruzzese è in linea con quello nazionale di un aumento della disoccupazione che probabilmente a breve sarà aggravato dallo sblocco dei licenziamenti, sarà nostro compito in sede di licenziamento collettivo trovare le soluzioni più opportune. La programmazione 14/20 è arrivata a conclusione in quanto sono in corso le operazioni di rendicontazione e certificazione della spesa.
In merito alle misure ed ai fondi del Next Generation EU e del Fondo di Sviluppo e Coesione (il c.d Masterplan) quali sono le novità rilevanti?
Per quanto riguarda il Next Generation EU sono in corso gli incontri ma posso anticipare alcuni punti importanti. Saranno presenti incentivi per le assunzioni e misure per disincentivare i licenziamenti. Alta attenzione sarà dedicata al problema dell’erosione costiera. Nell’ambito del Masterplan, invece, saranno sbloccate le opere pubbliche cantierabili sospese a causa del COVID, tra le quali anche quella riguardante l’ex centro psichiatrico di Teramo
Problema che Lacerba sviscera da sempre quello della fuga dei cervelli e dello spopolamento. Cosa si sente di dire a tutti i giovani che non trovano lavoro e non intravedono un futuro roseo ed ai capifamiglia che soffrono per la perdita del lavoro?
Al fine di tutelare i giovani abbiamo deciso di puntare sulla formazione riqualificando il tavolo permanente con le parti sociali, realizzando un censimento sui profili da formare e prevedendo, attraverso uno stanziamento di 21 milioni di euro, una rimodulazione dei Centri per l’Impiego che non dovranno più rappresentare l’ultima spiaggia ma il punto di partenza per il futuro dei giovani. Il mio consiglio, quindi, è di puntare sulla formazione.
Aldo Di Fabrizio