Un’apertura in grande stile e con uno stile definito, è stata quella di ieri sera, Alle volte, il nuovo ristorante nel centro storico di Penne, in via Trasmundi 1, vicino il Duomo e il cui nome si ispira proprio alle arcate di mattoni che svelano la storia millenaria della piccola cittadina vestina. O, grazie ad una buona costruzione di brand identity, che si presta al gioco di parole con il fattore tempo…alle volte non hai voglia di cucinare…alle volte hai solo voglia di un buon calice di vino…alle volte solo di un dolce e un po’ di amici con i quali chiacchierare.
“L’obiettivo sarà quello di farvi venire voglia di tornarci sempre “, così lo rivela Antonio Labbro Francia che è uno dei magnifici cinque soci che hanno deciso di investire nel nuovo progetto e lo hanno fatto accettando la sfida di tornare a movimentare il centro storico, capitalizzando tempo, energia e capacità.
Dietro di lui un sogno: rimanere nella terra d’origine e fare qui la differenza, dopo aver girato un po’ il mondo, acquisito competenze, colmato curiosità. Lui, del gruppo, è quello che cura il marketing e la comunicazione: ha studiato allo IED di Roma, ha collaborato con le migliori agenzie di comunicazione italiane e lavorato come editor per programmi RAI, nel 2009 il suo American Golem ottiene un riconoscimento come miglior documentario giornalistico nello show di Rai2 “Servizio Pubblico”, nel 2019 lavora al documentario “Ghadeer” che ad Amsterdam, si aggiudica il World Press Photo nell’ambito del Digital Storytelling Contest.
Altri quattro gli ingredienti umani delle ricetta manageriale: Tommaso Matricciani e Marco Bozzi, storici proprietari del Tibo, Antonio Covuccia che abbiamo imparato a conoscere come chef del Convivio Girasole di Loreto Aprutino e poi lui, Adriano Trasoletti che di quel Convivio fu fondatore e chef visionario. Alle loro spalle un’estate strepitosa a La Spiaggetta di Farindola ed una squadra che si completa tra sala e cucina con Noemi Tauro, Giovanni Brandolini , Matteo Masciarelli e Merj Tauro. Vite che si incastrano più che intrecciarsi, con uno speciale collante che è quella che Flaiano definì l’abruzzesità, un vincolo con la terra, con i suoi sapori ed un modo unico di condividere amicizia e tavola.
“Mi mancava l’Abruzzo è l’idea era sempre quella di tornare per fare qualcosa che potesse dare un nuovo slancio anche a chi invece è rimasto, magari accumulando un po’ di noia o di fatalismo che è, insieme alla generosità ed all’accoglienza, un altro carattere autoctono degli abruzzesi”.
Alle Volte caratterizza un nuovo modo di concepire il ristorante: trasmigra l’esperienza filosofale di Adriano Trasoletti nel viaggio nel mondo dei dialoghi estetici/poetici tra cibo e nettare di Bacco per cui, oltre al menù alla carta, potrete scegliere un percorso di cinque portate che lui stesso combinerà con altrettanti calici di vino. E non dimentichiamoci poi che nel team ci sono i creatori di Tibo, hanno portato a Penne la felice commistione tra lettura e pausa caffè, così che proprio al libro è dedicato anche un angolo del nuovo locale, un divano giallo sul quale leggere magari sorseggiando vino o degustando un dessert.
Mi pare che nulla sia lasciato al caso? No, stiamo cercando di coniugare sempre più il concetto di qualità a tutte le fasi che contraddistinguono la ristorazione: deve essere buono il cibo ma la qualità deve contraddistinguere l’impiattamento, il servizio, i materiali usati per arredare, l’atmosfera e poi bisogna saper raccontare tutto questo, in modo semplice, vero e bello.
Ma lo sai che ci piace tanto la vostra campagna di comunicazione? Grazie, oggi molti danno per scontata la comunicazione perché la confondono con la pubblicità o la promozione ma non è solo questo: saper raccontarsi è un metodo che ci si dà anche all’interno del team in cui ognuno trasferisce le proprie sensibilità al progetto. I social sono ormai pieni di immagini, di slogan, di un eccesso di informazioni che spesso confondono più che aiutare. Io prediligo una sola bella foto ma che sia efficace e talmente di qualità che parli di noi e faccia capire immediatamente quello che noi ricerchiamo.
È un po’ come una ricetta, non è questione di dosi ma di abbinamenti giusti, di incontri tra sapori e odori, di attimi.
Facci venire un po’ di acquolina in bocca…La nostra carta è molto variegata e, soprattutto, cerca di contemperare le esigenze di tutti, da chi ama la carne a chi predilige più una linea vegetariana ma che sappia osare nell’abbinamento di odori e spezie come ad esempio i funghi di pleurotus arrosto con crema di anacardi o cavolo nero con patate e per i più golosi sicuramente il gelato alla ratafiá, da gustare anche semplicemente seduti in poltrona.
A proposito di incontri, state pensando anche a serata live di musica? La musica è l’altro viatico di benessere in cui crediamo molto: in questo momento è un po’ difficile organizzare eventi articolati dato il difficile momento che stiamo vivendo però siamo ottimisti per il futuro.
Gli incontri sono anche quelli che farete sul territorio, riuscirete a sfatare il mito degli abruzzesi “solitari ed individualisti”? Noi cinque siamo siamo già la prova del fatto che collaborare e stare insieme ha dei benefici immediati per ognuno ma anche indiretti per la rete di persone che ognuno di noi conosce e che coinvolge. Anche su questo versante stiamo lavorando per unire le forze con associazioni, con altri operatori e con le aziende del settore enogastronomico. Quello che funziona nelle regioni che spesso osserviamo, come Umbria, Toscana o Puglia è proprio questa sinergia di rete territoriale che poi è alla base di un’offerta turistica qualificata.
Voi siete giovanissimi che possono contare sull’esperienza di uno chef come Adriano che ha una storia canonica di un sogno pervicace realizzato e che proprio questi giorni mettevamo a confronto con quella di Niko Romito nata invece da una necessità ed esplosa poi in cucina con passione, lungimiranza e creatività imprenditoriale. Sono storie di uomini, dalla testa dura e dal cuore grande che rapporto avete con lui? Adriano è per noi un mito, lo ascoltiamo molto anche perché con la sua esperienza e saggezza riesce a contenere i nostri entusiasmi o riesce ad incanalarli nel giusto modo, proprio come farebbe un pater familias.
Alle volte? No, no, sempre!
Sabrina De Luca
Per prenotare: www.allevolte.net www.allevolte.net