Se c’è un appuntamento da non mancare, per chi decidesse di venire a Loreto Aprutino durante le vacanze natalizie- ed oltre-, è quello con la Mostra dedicata a “Gaetano Panbianco, poeta, giornalista, letterato, politico La tipografia diventa poesia”, curata da Fausto Roncone e allestita a Palazzo Tanzi in Largo Guanciali. Se non fosse per la eco delle musiche di Natale che sfiorano e si dissolvono nel silenzio della parte più suggestiva del centro storico, potremmo benissimo abbandonarci all’immaginazione e compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Esattamente negli ultimi decenni del secolo XIX. Eppure la potenza di questa esposizione storica tracima la stessa scansione cronologica e perfino la filologica ubicazione in un palazzo d’epoca, come a dire che starebbe benissimo anche in uno spazio architettonico moderno, tanto il linguaggio della ricerca attraversa la stessa dimensione temporale per trasformarsi in un ritorno al futuro. Gaetano Panbianco, poeta e giornalista, nasce a Loreto Aprutino il 17 febbraio 1864 e muore a Teramo il 1 luglio 1937. A lui è dedicata la Biblioteca Comunale del paese. Punto. Non si sa molto di lui, a parte un libro di De Caesaris del 1946. Il viaggio parte da qui.
Ciò che si cela è lo stimolo, così l’ignoto pungola la curiosità di Roncone, figura poliedrica della cultura loretese, ricercatore e attore, esaltatore delle radici identitarie del paese. Necessario che sia lui ad accompagnarvi nel tragitto museale perché la sua storia si intreccia a quella di Panbianco e si srotola lungo il corridoio, aprendo varchi di conoscenza sulla produzione editoriale e giornalistica realizzata nella provincia di Teramo- Loreto ne fece parte fino al 1927– che vantava ben 12 tipografie, di cui una nel paese vestino, fondata nel 1894 da Vincenzo Villanucci in via del Sole 34. Quella stessa tipografia passerà di mano in mano fino ad arrivare, nel 1906 al nostro Gaetano che la renderà una fucina di poesia, sintesi di forma e sostanza. Siamo nel futuro dello Stabilimento Tipografico del Lauro.
Salto nel tempo ad ali spiegate.
Roncone è un ragazzo di appena sedici anni: frequenta l’Istituto professionale per tipografi compositori e fonda, con altri studenti, un giornalino, dove il ragazzo si cimenta con un articolo che vorrà far leggere al maestro Carlo Tereo, lui che, da giovane, era stato apprendista presso la tipografia dello zio materno, nientepopodimenoche, Tommaso Bruno Stoppa. Ci viene da pensare al racconto che Scorsese fa dell’incontro tra Hugo Cabret e Georges Meliès, suggestionati anche dall’efficacia della visione di un piccolo video realizzato da Nicola Ioppolo con la voce registrata di Giacomo Vallozza. In fondo i blocchetti di piombo esposti con i quali Fausto si diverte a creare forme sembrano proprio pezzi di quell’automa che il piccolo Hugo riparerà scoprendo la magia del cinema. Questa mostra rivela, a completamento, la magia delle parole attraverso libri, giornali e manifesti. Un’avventura per tutti, piccoli e grandi, perchè, se c’è un messaggio, è che il progresso tecnologico non ci rende migliori se non sfamiamo il pensiero umano con la bellezza della conoscenza e la potenza della creatività. Nell’ultima sala, protetto da una teca, il gioiello dell’allestimento: la riproduzione in scala della tipografia del Lauro realizzata da Domenico Petrucci, artigiano che rende visione tridimensionale il reale vissuto.
La mostra si protrarrà fino al mese di febbraio per ogni fine settimana e la domanda a Roncone è più un appello da punto esclamativo: bisogna dare una nuova casa a Gaetano Panbianco ed alla storia dell’arte della stampa a Loreto Aprutino. Nel frattempo, vale proprio la pena viverla ed acquistare l’elegante catalogo edito da Valentina Editrice che appartiene a Stefano Valentini, nipote del famoso giornalista e scrittore Zopito Valentini direttore della rivista Aprutium e la cui conoscenza anch’essa dobbiamo al Teatro del Paradosso, stabile legame tra Fausto Roncone e Giacomo Vallozza. Completano l’edizione gli scritti del Prof. Mario Cimini, la biografia di Panbianco di Eleonora Lizzul e l’approfondita ricostruzione delle produzioni poetiche del letterato abruzzese a cura di Simone Pettine.
S.d.L.