Il 9 luglio, a Loreto Aprutino (PE), avrà inizio il festival paesemadre figliconfusi, organizzato dall’ Associazione Culturale Lauretana con direzione artistica del Teatro del Paradosso. È il tentativo di riprendere la somministrazione vitale per una comunità di spettacolo dal vivo. Il Covid 19 ha interrotto questo fluire che ci sembrava scontato. E pertanto ci ritroviamo confusi ma certi che il fare sarà la cura per lenire le ferite che la pandemia ha causato e delle quali non conosciamo la profondità.
I tre appuntamenti del festival sono tutti alle 18,30 presso il Giardino delle Monache di Loreto Aprutino. Essendo limitata la capienza, per motivi di distanziamento, si consiglia la prenotazione.
Venerdì 9 luglio ci sarà la presentazione del libro:“Bastava poco per essere felici, diario un ultranovantenne“ di Corrado Coletta che ripercorre la storia della sua famiglia e del borgo vestino attraversoricordi e aneddoti, nonché le vicende politiche e sindacali del dopoguerra, di cui Corrado è stato un appassionato protagonista. Nell’incontro moderato da Donatella Granchelli, responsabile della locale biblioteca comunale,interverrà il professor Piero Nicola Di Girolamo, professore alla Facoltà di Scienza della Comunicazione di Teramo. Il Teatro del Paradosso proporrà alcuni brani dello spettacolo Sciopero, una storia di Zopito.
A seguire, sabato 10 luglio, Voci matrici, un progetto ideato da Massimiliano di Carlo sulla base della ricerca etnomusicologica svolta dal 2013 tra Abruzzo e Marche meridionali e con la collaborazione di Halina Chornobay e Olga Ploska nasce il trio vocale Voci matrici, in cui i repertori dell’Appennino centrale e della cultura Ucraina si incontrano, mantenendo le rispettive caratteristiche di codice sonoro e allo stesso tempo aprendosi a nuove possibilità espressive di improvvisazione e contaminazione di linguaggio. Voci matrici è l’esempio evidente della possibile convivenza tra tradizione e attualità.
Domenica 11 luglio chiuderà il festival lo spettacolo teatrale Fontamara, realizzato dalla compagnia teatrale Il Lanciavicchio, dall’omonimo romanzo di Ignazio Silone, uno dei romanzi più noti e tradotti nel mondo. La riduzione drammaturgica è di Francesco Niccolini e la regia di Antonio Silvagni. Cinque attori in scena narrano le vicende dei cafoni marsicani e i soprusi che il dilagante fascismo, i nuovi padroni, operano a spregio delle loro fatiche e della loro dignità. Un mondo che si credeva immutabile nella sua gerarchia sociale invece si evolve in peggio. Ma forse è l’ulteriore stretta della morsa che spinge i “vermi della terra” a cercare di infrangerla. Con una semplice domanda: Che fare?
Durante le giornate del festival sarà possibile visitare la mostra Il cinema prima del cinema, curata da Nicola Ioppolo (340 733 8436); i Musei d’arte (Fondazione Musei civici 085.8291589) e l’International Football Museum(Renato Mariotti 328.5814848)
Il festival è stato realizzato con il sostegno e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Loreto Aprutino, La Fondazione Pescarabruzzo e quella dei Musei Civici di Loreto Aprutino, le Aziende agricole del territorio e la S.I.G. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che ne hanno permesso la realizzazione e ai volontari intervenuti. Per informazioni e prenotazioni: 389.5598800 – 333.2949140.