Approvato il bilancio di previsione del Comune di Loreto Aprutino, sebbene nessuna modifica alla delibera riguardante l’eventuale riduzione Tari, nessuna modifica a quella approvata che aumenta, nel caso di servizi di tumulazione, anche del 50%.
Una probabile lettera protocollata dall’assessore Rocco D’Amico, dal Presidente Daniela Valentini e da Lorenzo Chiappini, aveva esternato l’ipotesi che, qualora non si fossero abbassate le tariffe, loro non avrebbero votato favorevolmente. E non erano stati i rumors o articoli di giornale a diffondere la notizia ma gli stessi firmatari, in particolare D’Amico con esternazioni pubbliche. In politica valgono due regole: le amministrazioni non cadono mai per le azioni dell’opposizione e la seconda che, quando si parla troppo e si preannunciano troppo pubblicamente intenzioni di voto contrario in genere avviene esattamente il contrario. Lo sa bene Gabriele Starinieri, del resto chi li conosce più di lui? E così è avvenuto. Much Ado About Nothing, molto rumore per nulla, direbbe Shakespeare. Ed ovviamente non è certo perché la giunta Starinieri non sia andata in difficoltà, ci mancherebbe, forse come ci dice un cittadino presente all’assise ” questo sarebbe stato il momento meno adatto per aprire una crisi” ma se una crisi c’è, passava proprio attraverso le tariffe aumentate che, in questo periodo, appaiono la beffa per tutti i cittadini. Starinieri nel richiedere la fiducia prova a sostenere che sarà suo impegno vedere se potrà procedere ad una eventuale rimodulazione ma i cittadini devono ben sapere che se da una parte toglie, da qualche altra parte deve mettere perché il bilancio è sempre un’azione di razionalizzazione. La soluzione, secondo la minoranza andava trovata e loro una proposta l’avevano fatta ma sulle scuse addotte dal primo sindaco e sui suoi “vedremo” stavolta a perdere le staffe è Moreno Sablone “Aumentare le tariffe mortuarie significa approfittare di un momento di dolore in cui uno neanche ci pensa ai soldi” e, rivolgendosi all’assessore D’Amico, gli ricorda che da domani dovrà lui spiegare alla gente perché ha accettato un simile compromesso .
“Il sindaco si è impegnato pubblicamente a rivedere le quote” prova con un triplo salto mortale all’indietro. Peccato che l’aumento è così considerevole che, abbassandole solo di 10 euro manterrebbe fede al patto e sarebbero sempre tariffe altissime. Grande Starinieri, quando va detto va detto, si era esibito nel consiglio del mese di dicembre minacciando di mandare tutti a lavorare, oggi era pacato, lucido e completamente a suo agio nel piroettare tra le argomentazioni che si fanno fatica a seguire ma che sono come il flauto che incanta i serpenti che escono dal cesto. In questo caso le mani dei tre consiglieri dissidenti che si sono opportunatamente alzate. Cosi è (se vi pare).