di Domitilla Mazzella
È in corso il dibattito pubblico sul progetto di raddoppio della direttrice Roma-Pescara, presentato dalla società Rete Ferroviaria Italiana. Un intervento inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che rientra nel più ampio programma di velocizzazione, sviluppo e potenziamento dei collegamenti ferroviari Ovest-Est di RFI. La Conferenza dei servizi indetta dovrà essere chiusa a metà giugno e i lavori prendere avvio nel 2023, per terminare nel 2026, con una somma stanziata pari a 720 milioni di euro.
Il progetto ha sollevato le preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci dei Comuni interessati, i quali senza mettere in dubbio l’utilità dell’infrastruttura, si sono attivati per avanzare soluzioni alternative a quella proposta, di natura meno impattante a livello ambientale e sociale. La questione della contrarietà di pareri emersa, infatti, non è in merito al raddoppio della ferrovia, ma alle modalità dell’intervento avanzate, che andrebbero a minare la bellezza e la vivibilità delle città attraversate dalle rotaie. Ma ripercorriamo le tappe del dibattito.
Avviato il 23 febbraio 2022, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, lo ha inaugurato insieme al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con il fine di coinvolgere le comunità locali e di raccogliere osservazioni e proposte migliorative del progetto. Da allora, si sono susseguiti altri due incontri di approfondimento tenutisi in videoconferenza il 3 e il 10 marzo 2022. Ne è previsto un terzo, giovedì 17 marzo, che verterà sulle modalità di mitigazione dell’impatto dell’opera, dagli espropri alle barriere antirumore.
In data 3 marzo, si è tenuto il primo incontro di approfondimento, coordinato dall’architetto Iolanda Romano e avente per oggetto le varianti di tracciato proposte dai comuni del territorio. I sindaci di Chieti, Manoppello, Scafa, Alanno e Rosciano, assieme ai tecnici RFI e Italferr che si occupano del progetto, si sono riuniti in videoconferenza con i cittadini per discutere dei percorsi alternativi studiati per i Lotti 1 (Interporto d’Abruzzo – Manoppello) e 2 (Manoppello – Scafa).
In sede di dibattito pubblico è stata presentata la soluzione progettuale avanzata dai Comuni di Manoppello e Chieti denominata “Progetto Cittadino” (Variante Interporto), che propone un tracciato fuori dai centri urbani, alternativo a quello presentato da RFI e avente il pieno appoggio delle rispettive comunità locali.
In data 7 marzo, i sindaci di Manoppello e di Chieti, Giorgio De Luca e Diego Ferrara, hanno fatto sapere, tramite sito istituzionale, di aver trasmesso la proposta di modifica a tutte le autorità nazionali e locali interessate, tra cui oltre a RFI, si annoverano il Ministero delle Infrastrutture e il Consiglio Superiore dei LL.PP. In data 10 marzo, si è tenuto il secondo incontro di approfondimento online, dedicato alla valutazione del tracciato di RFI ipotizzato per il Lotto 2 nel tratto Alanno-Scafa, e al discorso sullaviabilità e sui possibili interventi di riqualificazione urbana delle aree intorno alle stazioni.
Seppur con la richiesta di qualche modifica, il Sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, quello di Alanno, Oscar Pezzi, e il Comune di Rosciano, rappresentato dall’Ingegnere Mario Crivelli, hanno fatto sapere di condividere il progetto di RFI.
Nel corso dell’incontro, il Sindaco di Manoppello, Giorgio De Luca, ha invece ribadito il suo “NO al progetto” così come pianificato, con cui la città, secondo il primo cittadinoverrebbe «colpita nel cuore». L’Amministrazione Comunale ha espresso il suo parere negativo in riferimento al PFTE (Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica) dei Lotti 1 e 2 presentati da RFI. Dopo aver evidenziato le criticità dell’intervento (tra cui si annoverano la costruzione di sottopassi, l’innalzamento di un «muraglione verde e alto di cemento armato» e soprattutto “il taglio” in due della città), il primo cittadino ne ha confermato la bocciatura.
Intanto, anche il Comune di San Giovanni Teatino sta proseguendo la sua battaglia contro il progetto ufficiale, che andrebbe a deturpare il suo territorio con l’innalzamento di barriere antirumore lungo tutto il tracciato ferroviario che lo attraversa per circa 2 Km. L’Amministrazione comunale si sta muovendo anche in autonomia per informare i cittadini e raccogliere da loro osservazioni tecniche inerenti al progetto, attraverso una serie di raduni in piazza o in altri luoghi pubblici.
Protagonista dell’assemblea pubblica tenutasi il 6 marzo e organizzata dal Comune è stato lo slogan «NO ad un nuovo “muro di Berlino” al centro di Sambuceto», con riferimento anche in questo caso all’antiestetico muro grigio per il contenimento del rumore che verrebbe realizzato. Il Sindaco Giorgio Di Clemente, inoltre, nel ribadire il suo dissenso nei confronti del progetto RFI così come è stato presentato, continua ad insistere sull’interramento della linea nei territori di San Giovanni Teatino e Chieti Scalo.