PENNE – Entro il 13 novembre, termine ultimo indicato dalla riforma, l’amministrazione comunale di Penne deve formalizzare al ministero della giustizia di via Arenula 70, la richiesta di mantenimento del giudice di Pace.
La scadenza è vicina. Penne potrebbe conservare gli uffici giudiziari in forma associata, cioè dividere la spesa di gestione del presidio con gli altri comuni dell’area vestina, oppure, come recita la norma, può accollarsi autonomamente i costi. Al momento, però, nulla è stato fatto di concreto; ci sono state solo indicazioni verbali e buone tesi. C’è persino una mozione approvata all’unanimità e della quale si sono perse le tracce. Chi non perde tempo ed è pronto a scippare il presidio giudiziario alla città vestina, invece, è il sindaco Pd, Giorgio D’Ambrosio, che in gran segreto avrebbe sondato il terreno e abbozzato il progetto. Il prossimo anno il Comune di Pianella torna alle urne, e, Giorgione da Cerratina, che non può ricandidarsi, ha deciso di non perdere questa straordinaria occasione che ha il sapore elettorale. Obiettivo, che molti del suo entourage, danno a portata di mano. Nel frattempo, ai dipendenti in servizio presso il giudice di Pace e la sezione pennese del Tribunale di Pescara, sono stati recapitati i questionari per il trasferimento nelle altre sedi giudiziarie della regione. La chiusura dunque è vicina.