Postorino con “Il corpo docile” vince il Premio Penne – Mosca

PENNE – Si chiude con la vittoria di Rosella Postorino, scrittrice emergente di origine calabrese, con il romanzo “Il corpo docile” (Einaudi), la 35ª edizione del Premio di narrativa Città di Penne – Mosca.

A seguire, al secondo posto, Franco Arminio con “Geografia commossa dell’Italia interna” e in terza posizione il libro “L’acustica perfetta” della giornalista Daria Bignardi. La cerimonia conclusiva per la proclamazione del vincitore si è tenuta ieri a Penne nella sala consigliare del municipio, gremita anche per la presenza di ospiti d’eccezione come l’attore Ugo Pagliai, che ha letto alla platea brani tratti dalle opere finaliste, e Michele Mirabella, da quest’anno nominato presidente della giuria tecnica del concorso. Un ennesimo successo di pubblico e di critica la kermesse culturale, ideata nel 1978 dal professor Igino Creati, scomparso la scorsa primavera, ma il cui cuore – come ha ricordato l’ex ministro russo Evgenj Sidorov che istituì con Creati il gemellaggio letterario con Mosca, presente ieri all’evento insieme alla delegazione moscovita – continua ancora a battere attraverso la sua creatura: il Premio. L’opera di Rosella Postorino narra la storia di Milena, nata in carcere e vissuta lì fino a tre anni. Oggi ne ha ventiquattro e si prende cura dei bambini reclusi come Marlon. Rosella Postorino ha esordito con il racconto “In una capsula” e ha pubblicato i romanzi “La stanza di sopra”, “L’estate che perdemmo Dio”, sempre con Einaudi, che si è aggiudicato il Premio Benedetto Croce e il Premio speciale delle giuria Cesare De Lollis, e “Il mare in salita” (Laterza, 2011). Anche questa edizione – come hanno sottolineato il direttore scientifico Antonio Sorella e la segretaria generale Giulia Buccella – è stata il risultato dello sforzo congiunto del comitato organizzatore che da 35 anni porta avanti con costanza questo progetto, delle istituzioni, dal Comune di Penne alla Regione Abruzzo, che con una legge ha istituzionalizzato il Premio e gli ha garantito un congruo supporto economico anche nel futuro, ma soprattutto della giuria popolare che oggi è composta dagli studenti abruzzesi, russi, ma anche da docenti e da studenti di altri atenei esteri come la Cuny University di New York, la Concordia di Montreal, la Uerj di Rio de Janeiro e e le università di Birmingham, Craiova e Bratislava. Un grande lavoro d’equipe anche per la giuria tecnica che consta dei nomi più autorevoli del panorama accademico abruzzese.

Claudia Ficcaglia

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