PENNE – E’ dura la lettera inviata dalla Fondazione e museo “Marino Piazzolla” indirizzata agli attuali organizzatori del Premio “Città di Penne” e del suo presidente, cioè il sindaco Rocco D’Alfonso.
La lettera è stata pubblica oggi dal quotidiano locale “Il Centro”. Secondo i vertici dell’istituzione romana, in sintesi, il Comitato organizzatore avrebbe – senza alcuna riconoscenza – “scaricato” l’antica fondazione che porta il nome di Piazzolla e che da anni collabora con il Premio Penne. Ecco il testo: «Gentile direttore nel 2000, sollecitati da esponenti rilevanti del Premio Penne (da Walter Mauro a Michele Dell’Aquila e Luciano Luisi) come Fondazione e museo Marino Piazzolla, che dal 1988 promuove iniziative culturali, abbiamo accettato di collaborare con loro. La “sezione poesia” del premio rischiava di sparire e abbiammo accettato di inglobarla nel Premio di Poesia “Città di Penne – Fondazione Piazzolla”, con quest’ultima che si è accollata ogni onere finanziario (premi per il vincitore assoluto e per opera prima edita). Grazie a tale collaborazione autori illustri come Sergio Zavoli, Franco Buffoni, Biancamaria Frabotta ecc. si sono avvalsi dell’ambito riconoscimento che oltre alla giuria tecnica ha avuto il placet della Fondazione, per garantire le scelte da influssi esterni, locali o di parte. La garanzia della Fondazione Piazzolla era motivata dal fatto che il fondatore, pur essendo stato un autore di poesia e critica, trattato da illustri personaggi come Emilio Cecchi, Camillo Sbarbaro, Libero De Libero, Pietro Cimatti, Giorgio Bárberi Squarotti, María Zambrano, Giuseppe Marotta, Gaetano Salveti, Giacinto Spagnoletti, Giose Rimanelli, Jean-Paul Sartre ecc. agli inizi degli anni Ottanta gli era stato assegnato il Premio Tagliacozzo, presieduto da Alberto Frattini. Piazzolla era legato all’Abruzzo per avervi insegnato per diversi anni, prima di divenire titolare della cattedra di Storia e Filosofia al Liceo Dante di Roma. Le varie fasi del premio si sono svolte con seguito di consensi da parte del pubblico, sempre numeroso e partecipe. È stata, quindi, una sorpresa che dopo la proposta di proseguire la collaborazione anche per il 2013, alla morte di Igino Creati venivamo a sapere per caso che la giuria tecnica, tra i quali saremmo dovuti risultare anche noi, sarebbe stata consultata in merito all’elezione di un nuovo Segretario Generale. Inoltre, sentito il Presidente di allora, risultava anche lui non informato di tale operazione. In queste condizioni siamo stati costretti a rassegnare le dimissioni, pregando il Comitato promotore di accoglierle senza indugio. Nel frattempo venivamo a sapere che il Premio in questione sarà sostenuto dalla Regione Abruzzo, essendo stata attribuita l’eccellenza per quanto realizzato nel corso degli anni, senza che nessuno della giuria o dell’organizzazione si fosse degnato di inviarci un grazie per quanto da noi fatto per rendere il Premio Penne valido ed efficiente. Siamo noi allora a inviare auguri e grazie al Premio che non consideriamo per niente un corpo estraneo. E ricordiamo ciò, essendo venuti a conoscenza di quanto capitato a Gioia de’ Marsi a Dacia Maraini per la sua attività teatrale alla quale dopo promesse non sono corrisposti sostegni doverosi. Dacia nel suo sfogo al quotidiano “Il Centro” se ne duole, mentre noi non lo facciamo, constatando che certi metodi sono all’ordine del giorno».(Il Centro, 13 settembre 2013)