Attraverso gli occhi di un uomo si può raccontare la storia; attraverso gli occhi di Mastro Tonino, invece si può parlare di amore, per la propria terra, per il proprio passato, per le proprie radici.
Ed è cosi che, l’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro (Chieti) ormai noto in tutto il mondo, sarà a Moscufo il 5 ottobre alle ore 18 presso il “Frantoio delle idee”, per parlare di sé, della sua vita, del suo amato lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno; in questa occasione omaggerà il territorio del pescarese, di una delle sue opere recenti più riuscite ossia la Chiesa di Santa Maria del Lago di Moscufo.
Ospite della serata organizzata dall’associazione Cultour Moscufo, possibile grazie anche al Patrocinio del Comune di Moscufo rappresentato dal sindaco Claudio De Collibus che porterà i suoi saluti al pubblico, sarà Fabrizio Fanciulli l’autore del libro ‘L’uomo di legno’, molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro; il libro in questione è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 e verrà premiato a Firenze il prossimo 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”.
La buona riuscita dell’evento gode anche della collaborazione di Moscufo Gospel Choir, che vedrà la partecipazione del vice presidente Monica Di Giacomo.“Torna a Moscufo l’appuntamento con la cultura e l’arte, con l’evento denominato Santa Maria del Lago vista dall’uomo di legno – spiega il presidente Cultour Moscufo Domenico Ferri – durante il quale si potrà di nuovo sentire, vedere,conoscere e amare la bellezza dell’arte in tutte le sue forme. ‘L’uomo di legno’ detto Mastro Tonino al secolo Antonio Palmerio, sarà il protagonista principale della serata, un grande uomo che con le sue mani riesce a modellare, plasmare il legno dando vita a forme e identità. Il maestro, ultimo “fusaro” di Pretoro presenterà la nuova opera realizzata per l’occasione ossia la nostra Chiesa di Santa Maria del Lago in tutta la sua bellezza.Per l’associazione Cultour Moscufo sarà un onore ospitare un grande uomo che con le sue opere sta collezionando popolarità e successi”.
A moderare l’evento sarà la giornalista Alessandra Renzetti, mentre ulteriore approfondimento sulla “star” della serata ossia l’ultimo dei fusari, sarà offerto dal docufilm realizzato da Stefania Proietto. “In una fredda giornata di gennaio, in un piccolo borgo di montagna, dove un silenzio assordante all’apparenza fa sembrare le giornate tutte uguali, si sente un ticchettio regolare, un ritmato pulsare di qualcuno intento a scandire il tempo”: questa è solo una scena apparentemente ordinaria vissuta nel borgo di Pretoro che con le sue tradizioni e le sue incancellabili tracce di un passato ricco di testimonianze sarà presentato alla comunità moscufese, desiderosa di conoscere ed approfondire quest’angolo di paradiso d’Abruzzo, vivo e “romantico”; qui, come testimoniano anche le parole riportate nel libro di Fanciulli, il tempo sembra essersi fermato, eppure anche il silenzio parla, anche il vento accarezza, anche il sole bacia e la montagna Madre, la signora Majella incanta con il suo splendido profilo di fertile donna.
Mastro Tonino sarà al fianco dello scrittore abruzzese Fabrizio Fanciulli che dopo aver trattato con “Chi vive?”, le storie di uomini diventati briganti sulla Majella, torna in campo con “L’uomo di Legno” ED. Sigraf per raccontare attraverso gli occhi di un uomo, l’artigiano Palmerio, la disperazione dei civili durante i difficili anni della guerra.
“Il cammino di una vita, un legno che lo unisce alla sua terra. La guerra, distruzione di quel legame. Si riscopre nella paura della morte. Oggi quel legno è meravigliosa creazione”: magiche infatti sono le mani consumate dal lavoro costante e continuo di un uomo tanto rispettato nel borgo di Pretoro che, oggi più che mai è una vera attrazione soprattutto per i più giovani esterrefatti per le splendide opere in legno realizzate da quel “mastro” che quasi come un eremita moderno, trascorre le sue giornate a “creare” in solitudine nel cuore della Majella.
La sua bottega, ricca di opere e di fatica è un vero museo, eppure Palmerio schivo e solitario, sa anche aprire il suo cuore e la sua “casa” al pubblico per mostrare i gioielli che custodisce gelosamente, e raccontare storiche verità. “Sono molto felice di poter raccontare a Moscufo quel mondo in cui vivo e che oggi grazie anche a Mastro Tonino è diventato noto in tutto il mondo – spiega Fanciulli. – E’incredibile come un singolo personaggio, sia riuscito a creare anche un movimento turistico a Pretoro, ed io sono fiero di lui, e della sua forza che ogni giorno ci dà la giusta carica per amare e prenderci cura del nostro borgo”.
Ma Santa Maria del Lago di Moscufo, non sarà solo un’opera d’arte, ma anche un vero argomento di discussione, spunto offerto dalla Dottoressa Donatella Di Marzio che ha scelto proprio questo gioiello come oggetto della sua tesi di Laurea dal titolo “Plastica romanica in Abruzzo. La bottega di Ruggero, Roberto e Nicodemo: un crocevia di culture.”, per concludere il Corso di Laurea Triennale in Studi Storico–Artistici del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza di Roma. La Dottoressa che parlerà nel dettaglio del suo lavoro, oggi prosegue i suoi studi con il corso di Laurea Magistrale in Storia dell’Arte alla Sapienza Università di Roma e così interviene in merito all’appuntamento:
“Sono orgogliosa ed emozionata di prendere parte a questo evento culturale dedicato anche a Santa Maria del Lago, tesoro di inestimabile pregio che Moscufo, mio paese d’origine, ha il privilegio di custodire. Sono commossa per essere stata chiamata a dare il mio contributo da esperta ad un incontro di spiccata rilevanza culturale, ma ancor di più per il fatto che sarà Moscufo ad ospitarlo. In una tesi triennale discussa lo scorso inverno, ho scelto come argomento il caso della bottega rogeriana, di cui fa parte Nicodemo, artefice del pergamo sito a Moscufo, dopo averne appreso la pregnanza artistica durante la prima fase del mio percorso universitario, ancora in itinere. Il mio intervento a questo proposito è volto a risvegliare gli animi della comunità in modo da garantire la riscoperta del valore artistico della chiesa e di tutte le sue componenti per poi promuoverne la conoscenza fuori dai confini locali, elevandola al rango dei manufatti medievali dell’Italia meridionale che godono di grande fama, al fianco dei quali dovrebbe essere annoverata”.
A Moscufo è davvero tempo di cultura, e per i più orgogliosi delle proprie origini, è tempo di conoscere l’Abruzzo in ogni suo angolo.