MACCHERONI AL FRATE Come nasce il mito dei carrati. Ed è derby

PENNE – Ma i maccheroni alla chitarra sono nati a Penne o a Loreto Aprutino? Il piatto che unisce tutti i cantoni dell’Abruzzo, “li maccarune carrate” in dialetto locale, sarebbe stato pensato e servito in un convento di frati cappuccini che i pennesi localizzano nella propria città (dove tuttora esiste), attirando però la replica secca dei cugini loretesi che sostengono come il convento in questione si trovasse a Loreto Aprutino.

L’immancabile derby, insomma, anche per l’emblema del food regionale. Non ci sono documenti ufficiali, ma questa sorta di spaghetti di pasta all’uovo a sezione quadrata, conditi con i tradizionali sughi di carne, andrebbero a merito di un frate. Lo rivela una guida, “Dove comincia l’Abruzzo” (ed.Exorma), scritta da Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, “due terranauti in autobus tra saperi e gusto”. Vi si racconta che in un convento il frate cuoco amasse più suonare la chitarra che cucinare. Finché un giorno gli altri frati si fecero sentire con il superiore: i pasti non erano un granché. Il cuoco si infuriò a tal punto che li minacciò di morte con il coltello da cucina: uno scandalo, evitato da un altro frate che gli nascose il coltello. Qualche giorno dopo il cuoco andò per tagliare la soglia di pasta, ma non trovando il suo coltello e, non potendo fare altro, si ingegnò a stenderla con il mattarello sulle corde della chitarra: ecco allora la pasta tagliata finissima servita a tavola. Fu un successo. Sarebbe questa la storia dei maccheroni alla chitarra, perché la prima volta furono tagliati su una chitarra. La conferma Domenico Speranza, titolare del ristorante LoreBlick, a Loreto:“Me la raccontò mio nonno e la versione coincide con quella del vecchio Tatobbe di Penne, il più antico ristorante dell’area vestina. In passato, la sfoglia di pasta si tagliava in punta di coltello, come si faceva nella marchigiana Campofilone”. Il carratore, detto così dai carrati, cioè i segni paralleli lasciati dalle ruote dei carri sulle strade sterrate, riproduce il lavoro delle corde della chitarra; è un piccolo telaio di legno su cui sono montati dei sottili cavetti metallici. A Pretoro lo si fa con le corde avvitate su entrambi i lati del telaio, con due diverse misure. Berardo Lupacchini

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