Dolciniana è una raccolta di sonetti alternati a brani di prosa in cui si contaminano e si intersecano amore e passione, coinvolgimento emotivo e sensualità, sentimento e carnalità. Il linguaggio della composizione è assimilabile a quello delle variazioni musicali di Bach, di Beethoven e di altri grandi musicisti; un ritornello complesso e prezioso che esalta, in particolare, due metafore per esprimere il proprio mondo emozionale; l’intreccio e il labirinto. I brani di prosa rincorrono i sonetti spiegandoli, alimentandoli e creando un afflato capace di portare il cuore dell’innamorato al prossimo incontro con la sua amata, sia esso reale o immaginario. Un susseguirsi di desideri, emozioni e immaginazioni espressi da una parola carica di sensualità e di purezza allo stesso tempo, con cui vengono descritti i momenti dell’amore: dall’abbraccio alla carezza, dal bacio all’incontro di due corpi.

Ed è proprio nella descrizione di un’accesa sensualità che si giunge a parlare di sessualità, ma con una forma così elegante e classica che scandaglia teneramente ogni frammento, ogni pensiero, ogni afflato. Nato da un viaggio immaginato nei luoghi della terra d’origine dell’autore, incipit dell’ispirazione verso la protagonista dell’opera, il racconto di prosa e poesia va avanti e cresce senza interrompersi fino a toccare le punte massime del trasporto amoroso in cui la purezza e la dolcezza dei sentimenti vengono descritti talvolta con piena consapevolezza, altre volte in modo inconsapevole, altre ancora in modo fantasioso e onirico. Ogni lettore che abbia conosciuto da vicino l’amore, si riconoscerà in queste parole, sentirà o risentirà l’intensità della passione, penserà al dono più grande che la vita ci regala: l’amore stesso.