PENNE – Documento unitario approvato da Filctem, Femca Cisl e UilCem, a seguito dell’assemblea dei lavoratori della Brioni e della Roman Style.
«L’assemblea dei lavoratori della Brioni e della Roman Style, svoltasi a Penne e Montebello il 13 Giugno, esprime profonda preoccupazione per le dichiarazioni della direzione aziendale che annuncia di avere sessanta esuberi tra il personale operaio e impiegatizio cosidetto “indiretto”. Tutto questo dopo ben due procedure di mobilità, che, negli ultimi tre anni, hanno prodotto l’espulsione di oltre centocinquanta lavoratori della Brioni, della Roman Style e la chiusura totale dell’attività della Brioni dimensione donna di Congiunti. L’azienda, nel mentre riduceva il personale impegnato nelle attività di produzione, ha continuato in modo indiscriminato e al di fuori di alcun confronto sindacale ad assumere personale “indiretto”, ed in particolare dirigenti, tanto da stravolgere il rapporto tra costi di produzione (nella fattispecie nel rapporto lavoratori diretti – lavoratori indiretti), così da avere, in questo modo, una riduzione di quasi il 20% dell’incidenza della manodopera di produzione ed un aumento del 120% dell’incidenza del costo dei dirigenti, che, evidentemente sono il vero esubero della Brioni Roman Style. Ora, questa politica aziendale sbagliata la si vuole usare come una clava per liberarsi di sessanta tra operai ed impiegati, che in questo modo, vengono trattati con cinismo come strumenti di produzione da rottamare. Le OO.SS. FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL a tutto questo non ci stanno, e, unitamente alla RSU della Brioni e della Roman Style dichiarano lo stato di agitazione ed un pacchetto di ore di sciopero la cui articolazione sarà decisa volta per volta, e chiedono alla direzione aziendale: Il ritiro della dichiarazione degli esuberi e la garanzia certa che non ci saranno riduzioni di personale; Garanzie certe ed esigibili sul futuro degli stabilimenti abruzzesi della Brioni e della Roman Style; Un piano di sviluppo che punti a migliorare qualità mantenendo inalterata l’unicità del prodotto “Brioni”, ad investire sul territorio, oltre che sui negozi che si apriranno fuori Italia, per innovazione e per migliorare efficienza e produttività e per nuova occupazione; L’avvio di un confronto ed un percorso condiviso e l’abbandono della politica dell’annuncio e della smentita che negli ultimi mesi ha prodotto un clima di incertezza e preoccupazione tra tutti i lavoratori. Noi siamo stati sempre disponibili ad affrontare i problemi che l’azienda ci ha posto, ma evidentemente la nostra disponibilità è stata presa come debolezza e subordinazione ai voleri aziendali. Questo è quanto mandiamo a dire a Brioni Roman Style e a Kering: NON PRENDETE DECISIONI AZZARDATE CHE CI COSTRINGEREBBERO A REAZIONI PESANTI. Siamo convinti che l’acquisizione di Brioni da parte di Ppr, oggi Kering sarà ripagato con gli interessi se si lascia, sia la produzione che le funzioni importanti e l’intelligenza sul territorio, altrimenti il rischio è che il forte investimento di Kering possa non essere recuperato».