PENNE – Pubblichiamo la nota dellla Filctem-Cgil dopo l’incontro con con la direzione della Brioni di Penne, a firma del segretario provinciale Domenico Ronca.
“L’incontro svoltosi il 3 dicembre u.s., presso l’assessorato provinciale al lavoro, tra direzione aziendale Brioni Roman Style e FILCTEM-CGIL FEMCA-CISL UILTEC-UIL non avuto alcun esito per la rigidità dell’azienda, che ha ripresentato le stesse posizioni, sulle quali le OO.SS. avevano già risposto negativamente, ottenendo, peraltro un sostegno unanime tra i lavoratori. Di fronte all’esubero dichiarato dall’azienda di 60 unità tra i lavoratori indiretti (problema creato dall’azienda stessa che ha squilibrato i rapporti tra lavoratori diretti e indiretti, assumendo gli indiretti durante il processo di mobilità che portava alla fuoriuscita di operai di produzione, è bene ricordarlo) l’azienda rifiuta qualsiasi soluzione che sia diversa da quella che propone, e si rifiuta di discutere le diverse opzioni che gli sono state offerte durante i numerosi incontri. Mentre rimane rigida sui 60 esuberi dichiarato, negando la possibilità di aprire una trattativa che ne riduca il numero; – non accoglie la disponibilità che gli è stata offerta di aprire una procedura di mobilità incentivata con il requisito della “non opposizione al licenziamento”; -non accoglie la disponibilità di avviare la procedura di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale rispettando lo spirito dell’ammortizzatore sociale (che ha lo scopo di evitare gli esuberi) e cioè attraverso l’utilizzo della rotazione di tutti i lavoratori dei reparti interessati, e/o garantendo i lavoratori con percorsi di riqualificazione che evitino la loro espulsione dall’azienda alla fine del percorso. La direzione aziendale Brioni Roman Style, al contrario, insiste sulla necessità di chiudere la procedura di cassa a zero ore, così da poter inserire i soli lavoratori individuati dall’azienda, a suo insindacabile giudizio, in quello che diventerebbe un contenitore di eccedenze, ed i soggetti così individuati non avrebbero alcuna garanzia certa di rientrare al lavoro alla scadenza degli ammortizzatori sociali. Si snaturerebbe in questo modo il senso stesso dello strumento della CIGS per ristrutturazione e tutto ciò lascia intendere che la finalità che intenderebbe perseguire l’azienda , in realtà, sia quello di liberarsi di lavoratrici e lavoratori già individuati ed ai quali non si voglia dare alcuna prospettiva all’interno dell’azienda. Per queste ragioni abbiamo già detto e confermiamo le posizioni espresse unitariamente nel documento approvato dall’assemblea dei lavoratori: e cioè senza significativi passi in avanti, da parte aziendale, in direzione delle nostre proposte, non ci sono le condizioni per sottoscrivere un accordo. Se il prossimo incontro fissato per 17 dicembre, quindi, l’azienda dovesse ribadire la sua posizione, ci sarebbe solo da registrare l’impossibilità di proseguire il confronto. A questo punto la parola passerebbe ai lavoratori, i quali saranno chiamati a decidere se subire supinamente le decisioni aziendali, o se opporsi a queste assumendo le conseguenti iniziative di mobilitazione e di lotta. Nel ribadire la propria disponibilità a fare qualsiasi sforzo per la ricerca di un accordo che eviti la rottura, la FILCTEM-CGIL di Pescara ricorda alla Brioni Roman Style, se mai ce ne fosse bisogno, che non è sua abitudine subire passivamente imposizioni e scelte autoritarie e unilaterali senza reagire”.