PENNE – Brioni si protegge dal sole con la sua nuova linea di occhiali da uomo prodotta da artigiani italiani e in vendita solo nei suoi negozi: 32 di proprietà in Europa occidentale, Stati Uniti e Giappone e 44 in franchising sparsi fra il Medio Oriente ed i paesi dell’ex Unione Sovietica. Il prezzo? Non per tutti, naturalmente: si va dai 570 agli 800 euro.
La linea è stata lungamente studiata e sperimentata ed è caratterizzata da una lente dall’elevata precisione ottica, polarizzata, antiriflesso, con trattamento idro-oleofobico e certificazione Zeiss. Un’altra particolarità sta nel materiale: usato il metallo unito al corno. La serie presenta quindici modelli, disponibili in due formati diversi: squadrati e a goccia in colori quali oro, argento e canna da fucile. In base alla colorazione del corno (scuro, medio o chiaro) si coordinano cromaticamente il frontale e le lenti dalle tonalità fumo, marrone e verdi. Ciascun modello della collezione Brioni è custodito in un astuccio in pelle con bottone in corno.
Insomma, la Brioni francese, dopo l’acquisto da parte del gruppo Ppr, sposta i suoi interessi anche sugli occhiali dopo aver provveduto a cambiare l’oggetto sociale. Per festeggiare i suoi 65 anni di attività nel 2009, la griffe pennese famosa per l’altissimo livello dei suoi abiti maschili, aveva già debuttato nel settore dei profumi. Una fragranza simile a quella proposta mezzo secolo fa: per un flacone la spesa è di mille euro. “L’espansione del portafoglio prodotti è un obiettivo importante per la nuova Brioni”, ha sottolineato Francesco Pesci, l’amministratore delegato, mentre il presidente è un fidatissimo di Pinault: Alexis Babeau. Nel frattempo, da Parigi fanno sapere che Brioni ha registrato un’accelerazione a doppia cifra del fatturato nel primo trimestre di quest’anno nell’ambito del buon andamento del gruppo di F.Henry Pinault.
Il 2011 si è chiuso intanto con un più 10% di fatturato rispetto al 2010. Ci si aspettava qualcosa in più, visto che nel primo semestre dell’anno la crescita era molto forte. Ma nella seconda parte dell’anno la crisi dell’euro ha rallentato i piani di Brioni.