PENNE – In Brioni, cresce l’attesa per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 2010. Soprattutto perché, sostiene la rappresentanza sindacale unitaria, il prezzo di tre anni di crisi è ricaduto soprattutto su chi produce direttamente, non solo perché il contratto integrativo, fonte di nuove entrate, è scaduto da due anni; ma anche perché con la cassa integrazione, i salari hanno perso almeno il 15%.
Di contro, sempre secondo la Rsu, però i capireparto hanno avuto più soldi “allargando la differenza retributiva con gli operai”. E’ da questi concetti forti che alle 9,30 di oggi riparte in Brioni la contrattazione integrativa. Qualche dato: sono 703 i part time di cui 565 al lavoro per 36 ore settimanali (935 euro netti mensili di salario) e 138 a 20 ore (612 euro netti al mese), mentre solo 175 sarti producono a tempo pieno per 40 ore a 1.019 euro netti. “E’ perciò evidente-spiega Leonardo D’Addazio, coordinatore della Rsu- l’importanza che ricopre per le tasche dei dipendenti il rinnovo del contratto integrativo, ricordando alla direzione di mantenere fede agli impegni presi con i lavoratori, cosa che in parte sta già avvenendo”.