ZONA ROSSA, VITE SOSPESE. Disagi e proteste. Anche per i blocchi di cemento

PENNE – Adesso la vita è ancora più obbligata. E’ tutto rigorosamente chiuso nella zona rossa speciale (fino al 3 aprile), ma le richieste di deroga inviate già dal primo giorno allo specifico indirizzo mail del Comune guidato da Mario Semproni superano quota 300: quei pennesi che, impossibilitati dalle nuove disposizioni a lasciare il capoluogo vestino, mettono in grave crisi i rispettivi datori di lavoro di altre città. Come un’impresa di Chieti scalo che conta ben 16 dipendenti di Penne senza i quali non può operare.

“Io ho un’attività di frutta e verdura, ma come faccio a lavorare se non posso approvigionarmi non potendo uscire da Penne?”, è una delle numerosissime voci di protesta contro l’istituzione della cintura speciale. “L’Anas ha interdetto per 39 km la statale 81 che attraversa nel versante teramano l’intera Val Fino e prosegue per Chieti, mentre per un km la 151 all’interno di Penne. I confini sono presidiati dalle forze dell’ordine, specie i carabinieri della compagnia vestina diretta dal capitano Giovanni De Rosa e la polizia municipale coordinata dal capitano Natalino Matricciani;  utilizzati anche i blocchi di cemento per varchi più periferici come a Civitella Casanova. L’ex sindaco di Picciano, Marino Marini:”Togliete quei blocchi!Come fanno le ambulanze?Se non ci sono militari, non si istituiva la zona rossa”. Marco D’Andrea, il sindaco di Civitella, è allenato alle emergenze cui è sottoposto il suo territorio: il terremoto aquilano del 2009 (Civitella e anche Montebello sono in quel cratere), quello del 2016-2017 e prima la grossa frana di Valle del Giardino del 2015. Fermati, essendo zona rossa, i numerosi cantieri pubblici e privati finanziati per la ricostruzione. “Questa situazione è diversa, però: la più dura, perché il nemico è assolutamente oscuro”, spiega. Ogni mattina dall’inizio della crisi, nei vari centri operativi comunali attivati in tutta l’area, a partire da Penne nella sede dei vigili del Fuoco dove c’è la Protezione civile, ci sono decine di volontari che si presentano per chiedere cosa vi sia da fare. Una medicina qui, il pane là, il giornale a domicilio. E’ la solidarietà nella vita obbligata di oggi. Per evitare le crisi di nervi, l’amministrazione civica pennese ha schierato un pool di psicologi per gestire i momenti più affannosi. A Montebello di Bertona le mascherine, che comunque continuano a mancare un po’ ovunque, sono distribuite dal Comune a ciascuna famiglia; la Caritas di Penne continua ad assistere le famiglie con maggiori difficoltà economiche: è proseguito così il secondo giorno di quarantena obbligatoria per i ventimila dell’area vestina. Nel frattempo, l’elenco delle vittime da Covid-19 si irrobustisce. Un altro decesso che fa notizia: Tonino Salvatorelli aveva 64 anni, un altro volto noto pennese che non ce l’ha fatta. Era ricoverato da giorni al Santo Spirito di Pescara. Cuoco, gestore di ristorante, commerciante di pesce, assistente di scuolabus: non si era mai tirato indietro per lavorare. Lascia la moglie. A Penne intanto è stato approvato via skype dalla giunta Semproni il bilancio 2020. Vi sono misure particolari legate al momento per famiglie ed imprese. Le spiega Gilberto Petrucci, assessore al patrimonio:”Ci saranno agevolazioni  fiscali da decidere a favore dei commercianti e dei professionisti. Prevista anche l’esenzione dal pagamento della tassa rifiuti per le associazioni di volontariato impegnate in quest’emergenza. Inoltre, abbiamo differito tutte le scadenze della tassa rifiuti: la prima rata andrà al 31 maggio; c’è anche la sospensione degli accertamenti tributari di ogni tipo fino a maggio”.

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