Vertenza Brioni, prime aperture

PENNE – Si cerca una soluzione ai 402 esuberi annunciati da Brioni.

L’azienda ha firmato nel pomeriggio un verbale d’incontro con le parti sociali, in Regione, attraverso cui si impegna a mettere in campo una serie di misure. Come quella di riportare negli stabilimenti di Penne, Civitella e Montebello le produzioni attualmente assegnate fuori. In questo modo ci sarebbe un recupero di 75 unità lavorative. Quindi, rimodulando l’orario di lavoro e la flessibilità a 32 ore settimanali, e conseguente riproporzionamento degli altri orari di lavoro, della platea dei lavoratori fungibili e con capacità di svolgere più mansioni. Attivazione dell’orario plurisettimanale e plurimensile con l’utilizzo della banca delle ore: così facendo si risparmierebbero altri 140 lavoratori. Per il restante personale in esubero, ovvero 139 dipendenti, tenendo conto di quelli usciti fra dicembre e febbraio scorsi (48), vi sarebbe l’apertura immediata di una mobilità con il criterio della non opposizione al licenziamento e limitatamente al 30 aprile 2016. Per tutti, il riconoscimento di un incentivo nei termini e nei modi del precedente accordo. E comunque i sindacati hanno chiesto il riconoscimento di un’una tantum lorda a chi sarà interessato dalla rimodulazione dell’orario. La Regione, rappresentata dal numero 2 Lolli, si impegna a chiedere al ministero del lavoro l’erogazione degli ammortizzatori sociali. La trattativa è ancora lunga, le parti si rivedranno, ma la temperatura sembra meno gelida.

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