VENDITA VESTINA GAS, RICORSO RESPINTO. IL GIUDICE DELLE IMPRESE CONDANNA IL COMUNE DI LORETO E LEVIGAS

La vendita delle partecipazioni (56%) dei Comuni di Penne e Collecorvino, detenute in Vestina Gas Srl, è legittima. Lo ha stabilito oggi pomeriggio il Tribunale delle Imprese dell’Aquila con una ordinanza firmata dal giudice Stefano Iannaccone il quale si è pronunciato su un ricorso d’urgenza (700 cpc) proposto dal socio di ultra-minoranza Levigas Spa, mirato a bloccare la vendita avviata dai sindaci Mario Semproni e Antonio Zaffiri.

Dopo aver prevalso dinanzi al TAR, i Comuni di Penne e Collecorvino, assistiti dal team dello Studio Brancadoro-Mirabile, Prof. Gianluca Brancadoro e Avv. Alessandro Mannocchi, hanno ottenuto dinanzi al Tribunale dell’Aquila l’integrale rigetto della domanda cautelare proposta da Levigas, volta ad impedire la cessione della maggioranza di Vestina Gas alla AIM Energy Srl di Vincenza, e dal Comune di Loreto Aprutino. Il socio privato lamentava l’illegittimità della modifica statutaria decisa dall’assemblea di Vestina il 5 giugno 2018. Secondo Levigas, l’operato dei soci di maggioranza era stato abusivo e le aveva procurato un danno. Di diverso avviso la Sezione Imprese del Tribunale che, con una lunga ed articolata ordinanza, ha smontato pezzo per pezzo le tesi della ricorrente. La delibera del 5 giugno 2018, si legge nella motivazione “[…] lungi dal costituire una condotta meramente emulativa, antitetica all’interesse sociale, è piuttosto finalizzata a perseguire un interesse senz’altro meritevole di tutela giuridica […] tanto più meritevole di tutela, qualora, come nel caso di specie, il socio alienante sia un soggetto pubblico e la massimizzazione del valore di realizzo costituisca la finalità ultima perseguita da una norma di legge, in applicazione della quale i soci si erano determinati a dismettere le loro partecipazioni […]”. Il Tribunale aggiunge che la decisione di cedere le partecipazioni in via congiunta attua i principi concorrenziali anche di matrice comunitaria, permettendo “[…] di superare una situazione di sostanziale squilibrio concorrenziale che si verificherebbe, a beneficio di Levigas e a svantaggio di tutti i potenziali acquirenti terzi, in caso di alienazione disgiunta delle stesse […]”. Bacchettata anche per il Comune di Loreto Aprutino, intervenuto a sostegno della posizione di Levigas: l’azione del terzo socio pubblico è stata dichiarata in parte inammissibile e in parte infondata. Levigas e Loreto sono stati condannati a pagare le spese legali ai Comuni di Penne e Collecorvino, a Vestina Gas Srl e ad AIM Energy, per complessivi 32 mila euro. “L’ennesima riprova che i Comuni hanno agito nella piena legalità e trasparenza, avendo a cuore gli interessi della cittadinanza” – dichiarano i sindaci Mario Semproni e Antonio Zaffiri -. Anche il giudice civile, dopo quello amministrativo, ha confermato la bontà del percorso scelto, con buona pace di chi ha tentato di speculare sulla Vestina Gas. Abbiamo ottemperato ai dispositivi legislativi indicati dalla Legge Madia, massimizzando in questo caso i proventi dalla vendita. In questa vicenda – concludono i due sindaci – ci amareggia l’atteggiamento del Comune di Loreto che ha preferito inseguire logiche incomprensibili”. Il 5 novembre è fissata l’Assemblea dei soci di Vestina Gas per le modifiche statutarie e l’avvio delle procedure per l’ingresso del nuovo player. I Comuni di Penne e Collecorvino hanno incaricato lo studio Brancadoro-Mirabile per avviare le istanze di risarcimento dei danni per la perdita dichance, materializzata in occasione dell’avviso pubblico di ottobre 2017, dove, a seguito dei numerosi ricorsi al Tar e al Tribunale delle Imprese (14 gli atti impugnati) presentati dai soci Levigas e Loreto Aprutino, le cinque aziende partecipanti (tra le più importanti d’Italia) hanno successivamente abbandonato l’operazione di acquisto, spaventate evidentemente dalla litigiosità dei soci. Ricorsi che oggi, secondo i giudici, sono inammissibili e infondati. Per i componenti della Giunta di Loreto Aprutino potrebbe paventarsi anche lo spettro della Procura della Corte dei conti, per inottemperanza alla Legge Madia, dopo la cessione del pacchetto di maggioranza detenuto dai soci pubblici di Penne e Collecorvino nella compagine di Vestina Gas Srl.

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