VENDERE SENZA SCONTI Petrucci su Vestina Gas: “Farà gola a molti”

L’avvocato Paolo Grugnale è il nuovo presidente della Vestina Gas srl, 90 mila euro di capitale sociale e nessun dipendente occupato. La scelta spettava a Penne e così ha stabilito la giunta Semproni, su indicazione di Gilberto Petrucci, assessore delegato al patrimonio ed alle partecipate. Grugnale è dato vicino al centro destra e va a sostituire Lelio Di Simone, nominato un anno fa dalla vecchia amministrazione, ma esautorato dal nuovo governo cittadino.

Sarà l’avvocato, coadiuvato dai consiglieri di amministrazione Sebastiano Di Carlo (Loreto Aprutino), Mirco Di Clemente (Collecorvino) e Flavio Augusto Battista, in rappresentanza del socio privato Levigas spa di Milano di cui è l’amministratore delegato, a dare così concretezza al piano di dismissione delle quote che Penne ha annunciato insieme con Collecorvino. Semproni vuole vendere le quote di Vestina Gas srl ed anche il 3% di Pescarainnova srl. L’amministrazione pennese, messa alle strette dalla legge Madia sulle partecipate, accelera sulla dismissione delle proprie quote e non considera più strategica la partecipazione del 45% nella società mista del gas. Per farlo non si affiderà ad una nuova perizia, come ipotizzato inizialmente, ma confermerà quella giurata a firma del commercialista Tony Di Nino secondo il quale la srl valeva 14 milioni 695 mila euro che con un abbattimento del 20% toccava quota 11 milioni 756 mila euro. Nicchia ancora Gabriele Starinieri, sindaco di Loreto Aprutino che ha in mano il 32% e che deve vendere anche lui: forse non ha ancora ben compreso che la legge glielo impone, pena una sanzione pecuniaria rilevante. Il 12% di Vestina Gas ce l’ha la milanese Levigas spa. Le norme statali entrate in vigore a settembre ribadiscono, e stavolta in modo perentorio, l’eliminazione di quelle società non indispensabili, vale a dire quelle che svolgono servizi non strettamente necessari al perseguimento dei fini istituzionali dell’ente come nel caso della Vestina Gas che gestisce il gas locale e che non ha dipendenti. Gilberto Petrucci, assessore pennese al patrimonio ed alle partecipate, sta per approvare il piano di razionalizzazione delle società partecipate da Penne. “Quello di luglio 2015 non prevedeva un programma di dismissione organico della Vestina Gas srl”, osserva. Cosa accadrà lo si vedrà nei prossimi mesi. “La Vestina Gas ha i conti in ordine ed è appetibile. Contiamo dunque di farne un buon affare”, sottolinea l’assessore Petrucci. L’obiettivo è di evitare di ricavare le briciole dalla vendita congiunta di Penne e di Collecorvino, dopo che il 12% è finito per 793 mila euro alla Levigas che si occupa soprattutto di gas nei condomini. Penne si aspetta invece di ricavare diversi milioni di euro dalla cessione delle sue quote su cui Levigas può esercitare la prelazione. Antonio Zaffiri, sindaco di Collecorvino, ha in mano una perizia di stima sulla Vestina Gas srl datata settembre 2014 che gli forniva una valutazione operata dalla aquilana T & D Consulting srl del suo 11% pari a 1 milione 429 mila euro. Lo sbarco a Penne dei meneghini prelude ad un approdo sulla costa. Una presenza ingombrante, la sua comunque. Lo statuto di Vestina Gas è stato variato secondo i desiderata della società lombarda che si è cautelata con un 90% di quorum sulle deliberazioni societarie più rilevanti. Quel privato che vorrà entrare in Vestina Gas dovrà tenerne conto. Ma a quanto pare la presenza di Levigas appare ostica, anche in relazione alla Edma srl, la società marchigiana azionista di minoranza in SIG spa, l’altra società mista che detiene le reti del gas. C’è una questione di spazi di mercato da valutare, nella prospettiva dell’appalto per il gestore unico su scala provinciale del gas in programma a metà dell’anno prossimo. Per ora la SIG non sarà toccata dal Comune di Penne che ha comunque provveduto nei mesi scorsi a sostituire il dimissionario Paolo Fornarola con l’ingegner Marcello Solfanelli nel consiglio di amministrazione.

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