PENNE – Troppo giovane per poterne parlare al passato. Fabrizio Di Giansante aveva 36 anni ed era padre di un bimbo da pochi mesi concepito con la titolare della farmacia San Massimo.
Era conosciutissimo e davvero tanti, forse un migliaio, hanno voluto salutarlo per l’ultima volta ieri al suo funerale, nella chiesa della Madonna del Carmine. L’esperto alpinista, ucciso da una valanga mentre sciava fuori pista sul monte Pratello insieme con l’amico Lanfranco Castiglione, 25 anni, ha ricevuto un rito funebre la cui omelia è stata celebrata da padre Orazio. C’erano anche tutti i parroci pennesi. Parole toccanti in ricordo di Fabrizio, tradito purtroppo dall’eccessivo amore per la montagna. La bara è sta portata a spalla dagli uomini del soccorso alpino sia pennese sia aquilano e in prima fila presenti le associazioni di arrampicata sportiva Condor e Vertigo 2000 delle quali era un appassionato socio così come del club alpino italiano dedicato a quel Nino D’Angelo che trovò la morte per un infarto sulle alture di Campo Pericoli nel settembre del 1975. Penne ieri era in lutto cittadino proclamato dall’amministrazione D’Alfonso, su istanza di Antonio Baldacchini del Pdl. Bandiere a mezz’asta e saracinesche degli esercizi commerciali abbassate, dunque. “Un atto doveroso”, l’ha definito il sindaco Rocco D’Alfonso per una tragedia che colpisce due famiglie molto conosciute.(B.Lup.)