PENNE – Brioni tende la mano ai suoi lavoratori ed al territorio. La dura vertenza di marzo, con l’annuncio del taglio di un terzo dei suoi 1.200 lavoratori, si è ammorbidita con l’accordo siglato a Roma al ministero dello sviluppo economico.
Fra riduzioni di orario e il ricorso alla mobilità volontaria incentivata con almeno 32 mila euro, ad oggi sono solo 70 i dipendenti che rischiano di essere gli esuberi strutturali e dunque licenziabili. “Ma entro luglio-spiega Mario Morelli, responsabile del personale-contiamo di contenere o ad annullare del tutto il numero. Non vogliamo perdere le competenze professionali e Kering ha messo sul piatto un budget importante”. Da fine 2015 al 7 giugno sono stati 111 i full time equivalent (137 persone) usciti dall’azienda. Lunedì ci sarà un vertice fra la direzione e la RSU in cui si andrà a riformulare la concertazione. “Abbiamo trovato i sindacati, anche se non tutti, particolarmente attenti alla situazione di Brioni. Il gruppo Kering punta sull’area vestina, vuole rilanciare il marchio con investimenti seri come una linea dedicata totalmente al su misura. Lo stabilimento di Penne, danneggiato dal maltempo, sarà ristrutturato con due milioni e mezzo di euro sborsati dal gruppo. I lavori, affidati all’impresa Almacis, finiranno in ottobre”, prosegue Morelli. “Il merito del contenimento degli esuberi- commenta Leonardo D’Addazio della Cisl- è dei lavoratori”. Brioni ha preso una serie di impegni con il ministero. “Abbiamo messo in campo-riprende Moreli- un piano di rilancio potente ed articolato che passa per la rivalutazione del formale, cioè il core business aziendale. Fino al 2018 saremo impegnati in uno sforzo che dovrà tener conto anche della crisi dei mercati russo, asiatico ed anche americano dove Brioni è stato sempre fortissimo come marchio. Fin qui abbiamo fatto i conti con una sovracapacità produttiva strutturale”. Monsieur Pinault potrebbe cedere Brioni?”Assolutamente no. Il gruppo vuole irrobustire la griffe e proteggerla con la sua forza patrimoniale. Naturalmente vuole che i suoi marchi producano bene e sempre meglio”. Morelli ringrazia tutte le istituzioni: dal governo alla Regione. Assente a Roma il neo sindaco Mario Semproni: critiche dal Pd pennese. Soddisfatto Giovanni Lolli, vice presidente della Regione: ”Nessun licenziamento, ma più esodo incentivato. Una vertenza difficile, certo. Resta l’amarezza per i grandissimi sacrifici sopportati dalle maestranze: sia per chi ha accettato la riduzione dell’orario e dunque del salario sia per chi andrà via con l’incentivo. L’azienda ha comunque mostrato maturità e sensibilità sociale”. Il bilancio 2015 di Brioni si è chiuso con un utile più di facciata pari a un milione 547 mila euro. E’ frutto di un groviglio inestricabile di rapporti intergruppo (finanza, merci, royalties, servizi) fra cui principalmente la Kering in Olanda e la logistica in Svizzera, entrambi paradisi fiscali. In ogni caso, i ricavi sono scesi di parecchio. Brioni spa ha conferito il complesso immobiliare (stabilimento industriale, fabbricato ad uso residenziale, aree su cui insistono) di via Nazareno Fonticoli alla controllata totalmente Roman Style con un corrispettivo pari a 3 milioni 403 mila euro.
Berardo Lupacchini