E’ alle battute conclusive il progetto di recupero per trasformare l’ex scuola dell’infanzia di Caprara che diventa oggi un punto di riferimento per la conservazione del patrimonio archeologico del territorio di Spoltore. Sono stati infatti completati i lavori di adeguamento che hanno creato spazi, protetti da porte blindate e sbarre alle finestre, dove custodire e studiare i reperti. Quanto precedentemente ospitato nella Villa Acerbo è stato trasferito ed inventariato ed è finalmente rientrato dal museo archeologico di Martinsicuro. La struttura sarà uno spazio culturale e scientifico attivo per quanto riguarda i beni archeologici.
“Abbiamo stipulato una convenzione che impegna il Comune, l’Università D’Annunzio e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara a collaborare per valorizzare la storia di Spoltore” spiega il consigliere Cinzia Berardinelli
“L’ amministrazione ha trovato la massima disponibili tutti i livelli” aggiunge l’assessore Roberta Rullo “grazie all’impegno della Soprintendente Rosaria Mencarelli, dell’Università Gabriele D’Annunzio di esperte come Oliva Menozzi e Maria Cristina Mancini. Tutti insieme, con grandi difficoltà tra le quali non ultima il covid, hanno reso possibile tutto questo.”
Il prossimo obiettivo è quello di avviare le attività di conoscenza, valorizzazione, divulgazione e promozione, incluso il restauro dei materiali più preziosi ed interessanti: in futuro ulteriori locali della ex-scuola, non adibiti a deposito, diventeranno un’area partecipata, condivisa e fruibile alla cittadinanza. L’idea è di far diventare l’ex-scuola di Caprara a tutti gli effetti un luogo dedicato anche ad iniziative didattiche, culturali e manifestazioni: “può e deve diventare un luogo di interesse per gli studenti di tutta la Provincia di Pescara” sottolinea il sindaco Luciano Di Lorito “inoltre vogliamo individuare una parte da destinare ad attività di pubblico interesse, sia per laboratori, sia per convegni o altri eventi.”
“Una bella novità quest’anno è rappresentata” prosegue Cinzia Berardinelli “dalla ripresa degli scavi al sito archeologico della Fornace Romana di Via Saline. Un sito unico e con un grandissimo valore identitario per la nostra comunità. Sono certa che con l’impegno di tutti e tre gli Enti riusciremo a breve a valorizzarlo come merita“.
“La ripresa delle indagini rappresenta per l’Ateneo una stimolante occasione di crescita e formazione per i suoi studenti in ambito archeologico – dichiara la prof. Oliva Menozzi .
“Si consolida un percorso di collaborazione nell’ambito del quale la Soprintendenza si impegna a essere presente sul territorio ed offrire una rinnovata occasione di conoscenza del patrimonio archeologico dell’area pescarese” – conferma la Soprintendente Rosaria Mencarelli.