Se il dissesto si avvicina

di Berardo Lupacchini
PENNE – E’ di nuovo allarme rosso per la situazione delle casse comunali. Ci sono problemi di liquidità, ma soprattutto debiti da fronteggiare per quasi sei milioni di euro di cui solo poco più di due milioni pagati.

 

A ciò si aggiunge un deficit di cassa di 815 mila euro. E c’è di più: i debiti di finanziamento, cioè quelli contratti per pagare opere pubbliche in particolare, incidono per il 216,465% delle entrate correnti: il dato è riferito al consuntivo 2010. Non solo. Sui debiti fuori bilancio riconosciuti nel triennio 2008-2011, pari a un milione e 508 mila euro, ben 522 mila vanno ancora pagati: ma in cassa non ci sono fondi. Intanto, gli interessi passivi sui mutui risultano superiori ai limiti imposti dalla legge di stabilità di quest’anno. Una situazione alquanto delicata, quella descritta in una relazione inviata al sindaco Rocco D’Alfonso ed alla sua giunta firmata dalla responsabile del settore bilancio, la dottoressa Antonelle Cicoria, e dalla segretaria generale, Nunzia Buccilli. Servono dunque misure urgenti per riequilibrare i conti che, come è noto, a Penne sono in rosso fisso dal 2001 quando emerse un buco contabile milionario. E questo è un altro anno da lacrime e sangue che aspetta i pennesi, già gravati dal recente aumento della tassa rifiuti del 46,2%. Riflettori puntati allora sul bilancio di previsione da approvare entro il 30 giugno. Il rischio di un aumento dell’addizionale Irpef comunale, oggi allo 0,7% e che tocchi come a Roma quota 0,9%, inquieta. C’è anche l’introduzione dell’Imu, l’imposta sugli immobili, che dà la facoltà ai Comuni di far salire o diminuire, sulla prima casa, dello 0,2% l’aliquota già fissata dello 0,4%; sulle seconde case, i sindaci possono fare anche di più: aumentare o ridurre dello 0,3% l’aliquota dello 0,76%. Nella relazione sul tavolo di Rocco D’Alfonso, si ipotizzano misure straordinarie, come le vendite di pezzi di patrimonio. “Ma attenzione a non proporle in via permanente”, raccomandano i tecnici comunali. Detto dei debiti, il Comune vanta anche un importante credito: quello con l’Aca, l’azienda consortile acquedottistica. Al 31 dicembre scorso, era di quasi un milione e 100 mila euro fra il ruolo dei consumi del primo semestre 2003 ed il rimborso della rata mutui.

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