SAN MASSIMO DIVENTA SAN MINIMO

PENNE – Da lunedì, è scattata la riforma: autorizzati i ricoveri nell’area medica solo nei 30 posti letti della medicina generale, al primo piano della palazzina del San Massimo. In vigore dunque il provvedimento che tanto chiasso ha provocato per favorire la fruizione delle ferie al personale medico e paramedico.

“Non è assolutamente possibile appoggiare i pazienti in geriatria o nel dipartimento di chirurgia”, ordina Rossano Di Luzio, direttore sanitario dell’ospedale. Che sottolinea:”Nel caso di ricovero urgente ed indifferibile si organizzerà il trasporto presso altri ospedali o accreditati”. Attacca Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia alla Regione:”E con questa perla il Pd chiude di fatto l’ospedale di Penne in barba alle chiacchiere fatte da loro e dai loro alleati centristi. Dunque se non c’è più posto al primo piano della palazzina A e ti senti male non puoi occupare i posti liberi degli altri reparti ma devi essere trasferito altrove: complimenti!”. Intanto, proprio oggi è fissata a L’Aquila l’udienza per trattare il ricorso nel merito davanti al Tar del ricorso presentato dal Comune di Penne contro gli atti di Luciano D’Alfonso, all’epoca commissario ad acta sulla sanità abruzzese; atti che declassano il San Massimo a ospedale per zona disagiata. Il ricorso, firmato dallo studio legale Di Tonno, chiama in causa anche la Asl di Pescara che sta agendo di conseguenza: Giovanni Mangia è il legale dell’azienda diretta da Armando Mancini. A Penne intanto fervono ulteriori iniziative di forte protesta ulteriori nei confronti della Regione.

B.Lup.

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