In merito alla nota avente per oggetto: “Medicina di Penne: precisazioni della ASL di Pescara” dal vostro giornale pubblicata e riferita al provvedimento in data 29.05.2021 a firma dei Direttori Medici Dr. Giustino Parruti e Dr. Alberto Albani e avente per oggetto: “disposizione congiunta di sospensione temporanea della Guardia Notturna Divisionale Attiva per la UOC di medicina del Presidio Ospedaliero di Penne”, se sia legale o meno verrà stabilito dalle autorità a cui l’associazione ha indirizzato l’esposto. Ma, non tutto quello che è legale magari è giusto, è corretto, è opportuno. A tal fine si fanno alcune considerazioni:
-gli anestesisti hanno le opportune competenze per svolgere un servizio di guardia interdivisionale? Si cita un ricorso di alcuni medici avverso l’azienda sanitaria in una situazione simile ( il giudice la pensa come noi!!!). Nell’accogliere il ricorso proposto da alcuni medici ospedalieri, il Giudice del Lavoro del Tribunale di Oristano ha, tra l’altro, stabilito che un’azienda sanitaria non possa assegnare il dirigente medico ai servizi di guardia interdivisionale (o comune) e di pronta disponibilità (artt. 16 e 17 del CCNL Area Dirigenza Medica e Veterinaria del 3 novembre 2005 [1-2-3] – https://www.aranagenzia.it/…/1762-ccnl-normativo-2002…) in strutture preposte all’assistenza di pazienti che questi non potrebbe assistere perché privo delle indispensabili competenze specialistiche. I servizi di guardia e di pronta disponibilità hanno, infatti, lo scopo di garantire la continuità assistenziale h 24 e di fronteggiare le situazioni di emergenza/urgenza, per cui non si vede come possa esservi destinato un medico che non possieda i requisiti professionali necessari. A nulla rileva – ha osservato il Giudice – che l’urgenza “non si sia sinora verificata, o che comunque il numero di interventi di emergenza sia rimasto tutto sommato contenuto, come esposto dall’ente resistente, non potendo ovviamente l’assistenza sanitaria fondarsi sulla bassa probabilità della necessità di interventi specialistici. Il medico di guardia, ovvero di pronta disponibilità, deve essere infatti in grado di prestare la necessaria assistenza anche se l’evento emergenziale si verificasse in via del tutto episodica.” **
La pronuncia del Tribunale è assolutamente coerente con il vigente quadro normativo. E’ altresì significativa perché per la prima volta fa prevalere il bene primario della salute dei cittadini che, inconsapevolmente, vengono esposti a rischi facilmente prevedibili e certamente prevedibili. In particolare, l’istituzione del servizio di guardia interdivisionale per aree omogenee (quando consentito) non può, infatti, prescindere dalla specializzazione del medico (lo stesso ragionamento vale con riferimento all’assegnazione al servizio di pronta disponibilità in una struttura diversa da quella di appartenenza). Per meglio chiarire cosa s’intende per Guardia Medica INTRAOSPEDALIERA, si cita quanto definito dall’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA DI FERRARA (regione Emilia Romagna , facilmente reperibile sul web): “Per il servizio di Guardia Medica si intende la Presenza Medica attiva, per una o più unità operative, nelle ore notturne e nei giorni festivi.
COMPITI DEL MEDICO DI GUARDIA
a) Il medico di guardia durante il proprio turno non deve allontanarsi dall’ospedale, se non per motivi legati all’assistenza dei pazienti o per altri codificati motivi…. (nel caso del S. Massimo il medico deve venire da Pescara)
b) E’ tenuto a visitare tempestivamente ogni nuovo entrato provvedendo …
c) Deve altresì rispondere tempestivamente alle chiamate d’urgenza per consulenza specialistica di pertinenza, anche in altri settori di guardia o presso il Servizio di Pronto Soccorso…”
Al contrario al S. Massimo, proprio perché si sottintende la non presenza del medico di guardia in ospedale, ai Dirigenti Medici del Pronto Soccorso di Penne, è DISPOSTO, proprio dal richiamato dispositivo a firma dei su menzionati dirigenti medici, di limitare all’indispensabile l’attività di ricovero di pazienti nella UOC di medicina nelle ore notturne. (ovvero affermiamo nessun ricovero presumendo che, chi deve essere ricoverato in Ospedale ha bisogno di cure mediche e il medico non è presente in ospedale).
E’ fatto obbligo (sempre dalla menzionata disposizione) all’infermiere di turno, valutare e gestire le urgenze ed emergenze ed indi chiamare il medico o anestesista reperibile. (non presente quindi in Ospedale) La carenza di medici nell’Ospedale di Penne è annosa. I dirigenti della ASL DOVREBBERO SAPERE quali e quanti medici vanno in pensione oppure quando sono in scadenza i contratti del medici assunti a TEMPO DETERMINATO e provvedere in tempo utile alla copertura dei Servizi che rimangono scoperti di personale SCONGIURANDO L’INTERRUZIONE DEL SERVIZIO, che in ospedale attiene la salute, la sofferenza e la vita delle persone.
Invece, dimostrando indifferenza ed ignavia, vogliono attraverso un comunicato, a loro dire “ISTITUZIONALE” normalizzare un provvedimento che l’ASSOCIAZIONE ha posto all’attenzione dell’autorità giudiziaria per verificarne la correttezza. Certamente agli occhi del comune cittadino utente, siffatto comportamento appare inefficiente e censurabile.
Che senso ha tenere aperto il PS del San Massimo ( ma anche l’intero Ospedale e quel poco che ancora ne rimane) quando quest’ultimo non può gestire:
– urgenze CARDIOLOGICHE, poiché non sono disponibili di notte e nei festivi, consulenti cardiologi;
-emergenze PEDIATRICHE,
-emergenze GINECOLOGICHE,
-emergenze UROLOGICHE,
-emergenze NEUROLOGICHE ,
per lo stesso motivo, …ma neanche altre emergenze perché non abbiamo più la presenza di specialisti se non per attività ambulatoriali di giorno e solo per uno o due giorni alla settimana ?
LA VERITÀ È CHE LA PELLE DI NOI CAFONI DELL’ENTROTERRA VESTINO VALE MENO, MOLTO MOLTO MENO DI QUELLA DEI CITTADINI MARINARI E DI ALCUNI DINTORNI PESCARESI! DIO NON VOGLIA CHE ACCADANO TRAGEDIE DI CUI DOVRETE RISPONDERE A DIO…MA PRIMA ANCORA A NOI!
Contrariamente a quanto affermato nel comunicato stampa della ASL di Pescara, redatto non si sa da chi, (mancano i dati anagrafici, la firma e la mansione di chi lo ha emanato), sono i fatti descritti, le disposizioni emanate, il disprezzo e menefreghismo in esse contenute che procurano allarme nella popolazione e sfiducia, non certamente nei confronti degli eroici medici dell’Ospedale di Penne che gli utenti amano e rispettano, consci del momento storico che stiamo vivendo per la pandemia e per i grandi sacrifici che essi hanno fatto e fanno, aggravati dalla cronica continua carenza di organico.
L’ASSOCIAZIONE SALVIAMO L’OSPEDALE S. MASSIMO DI PENNE