PENNE – In Brioni le notizie non mancano mai. Ora arriva la separazione consensuale da Fabrizio Malverdi che non ha neanche finito i tre anni come amministratore delegato: prima di lui erano andati via negli ultimi otto anni Francesco Pesci e Gianluca Flore.

A Malverdi subentrerà Mehdi Benabadji, esponente di Kering, la multinazionale francese di diritto olandese che fa capo a Pinault la quale nel 2012 ha acquisito il prestigioso marchio di abbigliamento maschile che produce nei tre stabilimenti vestini di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona. “Con l’addio di Malverdi- commenta Luca Piersante della Uil- il processo di francesizzazione si è completato con l’uscita di Raffaella Romano, Ivan Mazzei e Jerome Macario e l’arrivo del contabile monsieur Buzut. A nostro modo di vedere sono falliti i due obiettivi posti in questi anni: la chimera di far diventare Brioni il secondo marchio della casa dopo Gucci e fare delle aziende vestine il conto terzi del gruppo”. Ed ora?”Le nostre perplessità le esporremo ancora una volta in un contesto in cui la politica è assente, a parte l’amministrazione comunale di Penne. A fine novembre al ministero dello sviluppo economico si era già capito che la situazione rispetto a Malverdi non era delle migliori. Fra l’altro, ci hanno proposto un piano di produzione valido solo per il 2020 e non per tre anni. Si produrranno 85 mila pezzi, e non capi, in meno. C’è il futuro di mille famiglie da difendere!”. Il tutto alla vigilia della festa per i 75 anni di Brioni che si terrà a Firenze il 7 gennaio in occasione del Pitti uomo. Eppure, l’arrivo come testimonial di un personaggio di grido come Brad Pitt aveva dato l’impressione di un cambio di marcia nella strategia aziendale. Perché fonti aziendali parlano dell’ordine arrivato direttamente dai piani altissimi di Kering: Brioni torni a splendere. Come e quando si vedrà.