La sospensiva del Tribunale Amministrativo Regionale dovrebbe indurre Comune, Regione e TUA a mettere la parola fine al progetto sulla ‘Strada parco’ senza aspettare di discutere il merito nell’ottobre 2022.
Non posso che esultare per l’ordinanza essendo stato il primo nei lontani anni ’90 con il mio partito, Rifondazione Comunista, a proporre di conservare la destinazione pedonale della “strada parco“. Essendo uno dei tanti che hanno raccolto l’appello degli instancabili amici Ivano Angiolelli e Maurizio Biondi oggi brindo con loro e la cittadinanza che ha sottoscritto in massa.
Nell’ordinanza i giudici del TAR suggeriscono ai decisori politici la strada da intraprendere quando fanno notare che “ la stessa Amministrazione ammette che tale percorso ormai non ha più le caratteristiche di un vecchio tracciato ferroviario, e quindi appare poter continuare a creare irragionevolmente più occasioni di pericolo rispetto alla gran parte del restante tragitto complessivo, in cui i filobus passeranno comunque su strada ordinaria come dei normali autobus, nel traffico cittadino”.
Invece di perdere tempo si faccia quello che proponiamo da sempre e che avrebbe dovuto essere oggetto di valutazione ambientale dall’inizio: si faccia passare il trasporto pubblico sulle vie di attraversamento della città in sostituzione delle auto come già previsto per la prosecuzione del percorso.
Il tpl deve passare dove ci sono i negozi, le scuole, gli uffici, i servizi sostituendo le automobili inquinanti.
Bisogna avere il coraggio di fare questa scelta che riqualificherebbe la città come in nord Europa riducendo anche i livelli di inquinamento. I bus devono prendere il posto delle auto non delle bici e dei pedoni.
Doveroso sottolineare che centrodestra e centrosinistra hanno pari responsabilità ma ancor più il PD che in varie occasioni, con Del Turco e D’Alfonso, ha fatto campagna elettorale per lo stop e poi ha mandato sempre avanti il progetto.
Non è la prima volta che la giustizia ci dà ragione ma la politica poi riparte con l’inerzia di chi spreca il denaro di tutti.
Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale e regionale