Il 2 dicembre 2021, alle ore 17.00, presso la ex sede dell’Aurum– La fabbrica delle idee, a Pescara, da non perdere la presentazione del volume Uomini e Zafferano, il nuovo gioiello editoriale di Luciano D’Angelo impreziosito dai diamanti delle parole di Carlo Petrini, scrittore, sociologo e fondatore di Slow Food e di quelle del professor Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia presso l’Università Tor Vergata di Roma. La presentazione gode del patrocinio di Di CarloArte, del Comune di Pescara e dal medesimo Centro Convegni Aurum. Il tour di presentazione proseguirà il 7 dicembre a Lanciano e, nel mese di gennaio, presso il Palazzo dell’Emiciclo de L’Aquila, promossa dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo.
A circa tre anni dal suo ultimo lavoro L’altro Abruzzo, D’Angelo ritorna sul campo d’indagine che gli è più caro, quello del legame antropologico tra paesaggio e comunità di mestieri, piegando la vista alla lente fotografica ma in un certo senso liberandola nella stessa fotografia, così che l’immagine sconfini lo spazio e diventi un processo culturale aperto, non più di rappresentazione ma di vita.
L’impianto, di circa 60 foto, è costruito sul dialogo tra il viola del fiore dello zafferano, la cui coltivazione abruzzese si concentra nelle rinomate piane di Navelli (AQ) ed il giallo della polvere ricavata dagli stimmi del fiore, non a caso privilegiato dalla denominazione D.O.P. e considerato il miglior zafferano al mondo. D’Angelo, dall’osservatorio in centimetri dell’obbiettivo, riesce a rendere il dialogo un documento di bellezza, tra il processo di fioritura del miracolo naturalistico che incontra le mani degli uomini e delle donne dediti a coltivazione e raccolta e, nella seconda parte del libro, quello di cinque chef stellati che rivelano l’uso dello zafferano in cucina, incontro tra spolvero di stelle e, stavolta, tra mani che pensano, creano, assaggiano e condividono. Gli chef sono: Niko Romito, Willian Zonfa, Nicola Fossaceca, Marcello Spadone e Peppino Tinari.
L’eleganza e la bellezza del manufatto, così potremmo definire il libro, perché la forma segue sempre la qualità della prestazione a cui è destinata, godono di un biglietto da visita che traducono i concetti editoriali nel linguaggio pittorico. La copertina del libro, infatti, è un omaggio del pittore, grande fumettista abruzzese, Tanino Liberatore, inizio e fine della forza dell’incanto di un fiore sorretto da due mani.
infouominiezafferano.it