Si terrà sabato 14 maggio alle 18:30 la presentazione del catalogo della mostra temporanea “Joseph Beuys. Difesa della natura | Facciamo presto!” inaugurata all’Imago Museum nel 2021, anno del centenario dalla nascita dell’artista d’azione e performer tedesco, tra i protagonisti assoluti dell’arte del secondo dopoguerra.
LA MOSTRA Un progetto espositivo, composto da circa 230 immagini, che si propone non soltanto di celebrare Joseph Beuys, ma anche di rappresentare quella che di fatto è una narrazione collettiva, rituale e necessaria. L’esposizione, in mostra fino al 5 giugno, è, infatti, un excursus su una stagione importante della produzione dell’artista tedesco documentata attraverso le foto di Claudio Abate, gli scatti inediti di Giuseppe Iammarrone, che mostrano l’impegno civile e le performance dell’artista a Pescara e le opere fotografiche di Gianfranco Gorgoni, Fabio Donato, Tano D’Amico, Tonino Orlandi, Stefano Fontebasso De Martino che conducono il visitatore alla scoperta del profondo rapporto dell’artista sciamano con Italia e Abruzzo e delle sue principali tappe nella penisola (Milano, Capri, Roma, Napoli, Pescara e Bolognano).
IL CATALOGO Domani, nella hall del museo, la presentazione di questo viaggio tra Imago e imagines, il prezioso catalogo della mostra, introdotto da Alessandro Masi, storico dell’arte, scrittore, giornalista e Segretario Generale della Società Dante Alighieri. Sarà lo stesso Masi ad accompagnare l’ascolto nelle differenti prospettive dell’artista tedesco, rappresentate da ciascuno dei tre autori dei testi: Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, sotto la cui guida l’Istituto ha realizzato l’Imago Museum di cui, l’economista coordina il Comitato scientifico, Generoso Bruno che, dopo la laurea in Storia e Critica d’Arte, si afferma come critico militante e curatore indipendente di numerose mostre, occupandosi anche di cinema e di altre arti visive -suoi gli studi “Mater Matuta. Riscoperta di un ciclo” e “Warhol/Schifano. Approssimativamente”, pubblicati nel catalogo della mostra Warhol e Schifano tra pop art e classicismo- e, infine, Andrea Attardi, scrittore, fotografo e attualmente Professore di Fotografia, Storia della Critica fotografica e Fotografia per i Beni culturali all’Accademia di Belle Arti di Roma. Dopo numerosi reportage nei paesi arabi, africani e asiatici, Attardi ha concentrato la sua attenzione verso le realtà sociali dell’America latina. Di recente ha pubblicato il saggio storico-critico La libertà del fotografo (Ed. Postcard, 2020), circa gli autori, gli stili e le tendenze della fotografia del Novecento.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili (è raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2).