Penne, Vestina Gas: siamo corretti, nulla su di noi

PENNE – Crollano gli utili della Vestina Gas srl.

Nel 2015 solo 158 mila euro rispetto ai 422 mila euro del 2014: colpa dell’inverno assai mite, certo, la diminuzione straordinaria dei ricavi. Molti meno soldi dunque ai tre Comuni soci di maggioranza, cioè Penne, Loreto Aprutino e Collecorvino. Ma nella relazione al bilancio, è utile leggere l’autodifesa che il consiglio di amministrazione attuale, presieduto da un anno da Lelio Di Simone, fa in relazione all’inchiesta che guardia di Finanza, carabinieri e vigili urbani hanno aperto esattamente un anno fa e di cui sono attese notizie subito dopo le elezioni, stando a quanto riferiscono fonti bene informate. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Annarita Mantini e dal colonnello delle fiamme gialle Francesco Mora. “La nostra società-scrivono Lelio Di Simone, Sebastiano Di Carlo e Mirco Di Clemente, i tre amministratori, mentre a verbalizzare è Paride Peretti- svolge la propria attività dal maggio del 2015 presso la nuova sede di via Caselli 29, oggetto di una compravendita nel 2014. Una brillante operazione immobiliare che ha consentito di acquisire un immobile di pregio in una zona centrale e fruibile dagli utenti a condizione nettamente al di sotto dei prezzi di mercato come ampiamente verificato. Ciononostante, tale operazione è stata considerata da qualcuno non proprio ortodossa al punto di aver depositato un esposto alla procura della Repubblica. In conseguenza di ciò, la Vestina Gas srl, ma anche altre società che operano presso i nostri uffici, sono state oggetto di frequenti visite di Finanza, carabinieri e vigili urbani da aprile 2015 al settembre dello stesso anno. Le indagini di cui sopra sono state soprattutto utili ad evidenziare l’estrema correttezza nella gestione di tutte le attività inerenti le società esposte ai controlli, la mancanza assoluta di irregolarità amministrative la disponibilità nei confronti degli ufficiali di polizia che si sono detti grati per la sollecitudine e la collaborazione dimostrate. Ad oggi, a sette mesi di distanza dall’ultima richiesta documentale, niente è emerso a nostro carico e di quello dei nostri collaboratori”. Dalla penna di Paride Peretti, storico segretario verbalizzante, ma soprattutto coniuge dell’assessore al patrimonio uscente Margherita D’Agostino, si apprende che l’inchiesta penale è destinata al nulla di fatto, in virtù della correttezza dimostrata. In attesa di sapere il parere della procura della Repubblica, appare il caso di ricordare come: l’acquisto dell’ex tipografia Ambrosini (10,5 vani al prezzo di 218 mila euro) sia avvenuto senza che si sia saputo in giro che la Vestina Gas cercasse una sede da acquistare fra Penne, Loreto Aprutino e Collecorvino dopo essere stata fin dall’inizio in affitto presso un immobile comunale; sarebbe anche potuto accadere che qualcuno, davanti ad una manifestazione pubblica di acquisto, avesse voluto cedere gratis et amore dei (le vie del Signore sono infinite) o a prezzi inferiori un immobile; solo di recente, grazie ad una dichiarazione apparsa il 16 aprile scorso su Il Centro, c’è stata la concessione dell’agibilità dei locali, evidentemente per mesi assente; le società ospitate nei medesimi uffici della Vestina Gas, come la Tecnoservice srl che partecipò al rogito notarile di acquisto di una parte della sede di cui la famiglia dell’assessore D’Agostino in Peretti è socia, a che titolo lo sono, poiché la srl ora mista (firmato l’ingresso del socio privato, la milanese Levigas al 12% a 793 mila euro dopo il deprezzamento della metà della perizia di stima) non ha alcun dipendente. Per questo motivo, l’ispezione al Comune di Penne del ministero dell’economia e finanze in ossequio alla legge di stabilità di fine 2014 ne ha censurato la irregolare mancata cessione del pacchetto di controllo del 57% detenuto dal Comune di Penne, passato dopo la recente cessione del 12% al 45%.

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