PENNE – La Fondazione MUSAP (Musei e Archivi) di Penne promuove nella Riserva Naturale Regionale Lago di Penne due importanti incontri nel pomeriggio di Sabato 15 dicembre 2012.
Nella sala del Centro di Educazione Ambientale Antonio Bellini alle ore 15, il Forum Parchi e Riserve tra la montagna e il mare proverà a puntualizzare il nuovo rapporto di collaborazione tra gli addetti alla gestione delle aree naturali protette in Abruzzo. Al dibattito seguirà, alle 17,30 la prima proiezione pubblica del documentario HD La maglia rossa sulla Parete Nord del Monte Camicia di Fernando Di Fabrizio e Alessandro Di Federico co-prodotto dalle Coop. L’Arca e COGECSTRE. Il documentario, restando nell’ambito del delicato rapporto tra l’uomo e la montagna, analizza dal punto di vista alpinistico la grande Parete Nord del Monte Camicia, nel “cuore” del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Partecipano Lino D’Angelo Guida alpina degli Aquilotti del Gran Sasso, Domenico Alessandri Istruttore Nazionale di Alpinismo del CAI, Robero Iannilli e Roberto Delle Monache alpinisti, Stefano Ardito giornalista e documentarista, Antonio Crocetta del Soccorso Alpino, Filippo Di Donato del CAI e Mario Viola di Mountain Wilderness. Il documentario ripercorre le tappe più significative della Parete Nord con immagini spettacolari riprese in parete e dagli elicotteri della Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato, Elisoccorso 118 e Aereoclub di Elice. La voce narrante di Riccardo Mei ci accompagna nel lungo percorso alpinistico della Montagna, dai primi decenni del secolo scorso quando il 30 agosto del 1927 Ernesto Sivitilli, Armando Trentini, Marino Trinetti e Bruno Marsili, si avventurarono sulla tetra e ombrosa Parete Nord del Camicia. Nel 1934 la cordata degli Aquilotti di Pietracamela, Bruno Marsili e Antonio Panza, aprirono la prima via sulla Nord. Le interviste agli alpinisti che hanno scalato la montagna, in alcuni giorni con situazioni drammatiche, svelano lentamente ogni segreto della parete mostrando la sua straordinaria bellezza e misterioso fascino fino alle ultime due scalate del 2012. Oltre alla cura delle immagini e delle musiche la regia ha voluto riproporre alcuni elementi storici dell’alpinismo abruzzese analizzando le relazioni dell’epoca come questo brano di Trentini detto Papurino: Le ore passavano rapidamente mentre la parete non finiva mai e tra una difficoltà e l’altra, fra una sosta e l’altra, la notte ci colse e la parete non era finita. Si dormì sulla roccia viva a 2000 metri e più, su una piccola cengetta, sospesi quasi nel vuoto (…) Sappino i lettori che la natura, al di fuori e al di sopra delle nostre quotidiane fatiche e delle nostre amare contese, ci ha riservato, purchè sappiamo esserne degni, un’oasi di bellezza dove ci è consentito di combattere senza odio, di sognare senza tristezza, di amare senza egoismo.